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PITTORI: Lodovico Cardi

Agostino, Santi e la Madonna della Cintura della Bottega del Cigoli a Prato

Agostino, Santi e la Madonna della Cintura

 

 

LODOVICO CARDI detto il CIGOLI

1559-1613

Chiesa di sant'Agostino, Prato

 

 

Agostino e la Madonna della Cintura

 

 

 

Lodovico Cardi detto Il Cigoli (San Miniato, 1559 - Roma, 1613), formatosi alla scuola fiorentina, fu discreto pittore attivo a cavallo tra il periodo del manierismo e il barocco. Dal 1604 visse a Roma dove concluse le sua parabola artistica.

Nato a Villa Castelvecchio di "Cigoli", nel comune di San Miniato, da cui deriva il suo soprannome, Lodovico Cardi frequentò a Firenze la bottega di Alessandro Allori. Il suo percorso artistico venne influenzato successivamente dalla contro-maniera di Santi di Tito e Federico Barocci. E' di questo periodo uno stile pittorico che si ispira profondamente a Correggio e Tiziano. Un'opera fondamentale in questo senso è l'Ecce Homo, oggi alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, che rivela una certa conoscenza dell'opera di Caravaggio, anche se non riesce a raggiungerne l'intensità. La sua tela tuttavia mostra come il Cigoli si stesse allontanando dalla cifra artistica solo fiorentina. Di Cigoli ricordiamo anche l'attività di architetto: fu allievo e aiutante di Bernardo Buontalenti e nelle sue realizzazioni si mise in evidenza per la sua originalità che armonizzava la tendenza classicista e lo stile manieristico fiorentino.

Parecchie delle sue opere importanti si trovano a Roma, nella Basilica di San Pietro in Vaticano (San Pietro che guarisce un lebbroso), nella basilica di San Paolo fuori le Mura (Conversione di San Paolo) ed alcuni affreschi a Villa Borghese (Storie di Psiche). Altri suoi lavori sono conservati a Firenze, dove restano, tra le opere principali, un Martirio di Santo Stefano (Uffizi), una Venere con Satiro, un Sacrificio di Isacco, le Stigmate di San Francesco, e altri.

Tra le sue realizzazioni architettoniche gli viene attribuito il cortile di Palazzo Nonfinito a Firenze. Nell'anno 1600 riuscì a dar vita a una statua di cera rappresentante l'anatomia umana di un corpo decorticato. L'opera dal titolo Lo scorticato è attualmente esposta al Museo della Specola.

Altre sue opere conosciute si trovano sparse in Toscana e dintorni: a Colle di Val d'Elsa, nella chiesa di Sant'Agostino, si trova una Pietà e santi; a Forlì, nella Abbazia di San Mercuriale, troviamo un San Mercuriale che sottomette il Drago; a Pisa, a Palazzo Giuli-Rosselmini-Gualandi, si conserva un san Gerolamo penitente del 1603. La sua ultima fatica è costituita dagli affreschi nella cupola della Basilica di Santa Maria Maggiore. Ebbe numerosi allievi fra cui scopriamo Cristofano Allori, il fiammingo Giovanni Bilivert, Domenico Fetti, Giovanni Antonio Lelli, Aurelio Lomi, Pietro Medici, Gregorio Pagani e Andrea Comodi.

Nella tela conservata a Prato, che probabilmente è da attribuire alla sua bottega, Cigoli affronta un tema tipicamente agostiniano, qual era prevedibile vista la committenza per una chiesa di quest'Ordine. La Vergine con il Bambino in braccio, dall'alto di una nuvole si rivolgono a una miriade di fedeli, fra i quali si scorge in primo piano a destra il vescovo Agostino.

La Vergine sta offrendo la cintola o cintura, un simbolo di fede che gli Agostiniani hanno fatto proprio, tanto da diventare un elemento indispensabile  del loro vestiario monacale. Agostino volge lo sguardo allo spettatore quasi a invitarlo a rivolgersi alla Vergine e a partecipare alla scena che coinvolge tutti i presenti.