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PITTORI: Antonio Allegri

Sant'Agostino e san Giovanni

Sant'Agostino e san Giovanni

 

 

ANTONIO ALLEGRI detto il CORREGGIO

1501-1550

Berlino, Musei di Stato

 

Sant'Agostino e san Giovanni

 

 

 

Il disegno, conservato a Berlino Stato Musei di Berlino - arte prussiana dei Beni Culturali della Fondazione, Disegni e Stampe - raccolta di disegni e stampe, KDZ 16 631 Italia, raffigura un san Giovanni evangelista e sant'Agostino fra le nuvole intenti a dialogare.

Il disegno realizzato in gesso rosso su carta quadrata 21,4 x 19,2 cm ricorda un dipinto di Correggio nella Abbazia di san Giovanni Evangelista di Parma. In effetti la dicitura d'archivio riporta: Correggio 35

potrebbe essere la copia del dipinto oppure il disegno preparatorio.

Agostino, dal viso maturo, con la barba e i capelli riccioluti, ha una espressione severa e attenta a quanto sta indicando san Giovanni che siede poco discosto da lui. Entrambi hanno in mano dei libri e dalla gestualità di san Giovanni, che indica tre dita, sembra di poter arguire che i due stanno discutendo della Trinità. Questa accoppiata fra Agostino e Giovanni è frequente nella iconografia agostiniana, soprattutto perché entrambi furono innamoratissimi di Gesù e della Verità. Un'aquila sta sotto i piedi di Giovanni, mentre un angioletto regge allegramente una nuvoletta sotto i loro piedi. Alle loro spalle fa capolino un angioletto dietro la mitra che Agostino a riposto alle sue spalle.

 

Allegri Antonio

Il giovane Correggio accoglie le suggestioni chiaroscurali leonardesche e da Raffaello acquisisce l'uso dello sfumato, creando immagini dai contorni volutamente indefiniti. È anche partecipe, nel segno di una grandissima apertura culturale, dell'esperienza dei veneziani e dei ferraresi, Cima da Conegliano, Costa, Dossi, e degli artisti nordici, Dürer e Altdorfer. Fino al 1520 circa Correggio è autore di dipinti di piccole dimensioni, destinati per lo più alla devozione privata, ad eccezione di una perduta pala della Madonna di Albinea e di un Riposo durante la fuga in Egitto con San Francesco, che chiude il primo periodo della sua carriera. Il secondo periodo della vita del Correggio si concentra a Parma, dove è attivo a partire dal 1520. Ormai affermato e stimato dalle corti padane, trascorre gli ultimi anni di vita nel tentativo di esaudire le numerose richieste di opere che gli provenivano da molti signori locali ed in particolare da quelle mantovane.

Rientrato in patria, Correggio vi muore improvvisamente il 5 marzo 1534. Il giorno seguente viene sepolto in San Francesco a Correggio vicino al suo capolavoro giovanile, la celebre pala di San Francesco oggi a Dresda.