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PITTORI: Fontana Prospero

tino

Assunzione della Madonna con i santi Agostino,

Chiara, Giovanni Battista, Francesco d'Assisi,

Antonio, Girolamo, Petronio e monaca donatrice

 

 

FONTANA PROSPERO

1570

Milano, Pinacoteca Nazionale di Brera

 

Assunzione della Madonna con Agostino e santi

 

 

 

La pala d'altare di Prospero Fontana si trova alla Pinacoteca di Brera a Milano e raffigura l'Assunzione della Madonna con sant'Agostino, santa Chiara, san Giovanni Battista, san Francesco d'Assisi, sant'Antonio, san Girolamo, san Petronio e una monaca donatrice. Realizzato con la tecnica a tavola, l'opera, firmata e datata 1570, misura cm 355 in altezza e 240 in larghezza. Sant'Agostino è stato raffigurato in piedi a sinistra vestito da vescovo mentre regge un gran libro. ha un viso maturo ma ancora giovanile con una folta barba che gli scende sul petto. Seduti o inginocchiati troviamo san Giovanni Battista, sant'Antonio, san Francesco e san Gerolamo, mentre in piedi a destra si ergono san Petronio e santa Chiara.

La Vergine assunta in cielo se ne sta sul piano superiore con le mani giunte in preghiera e con lo sguardo rivolto al cielo fra un nugolo di angioletti adoranti sopra una nube.

L'Assunzione di Maria in Cielo è un dogma cattolico che afferma l'ascesa in paradiso di Maria, terminato il corso della vita terrena, sia con l'anima che con il corpo, cioè fu assunta e accolta in cielo. L'Assunzione di Maria costituisce una anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi. Le prime documentazioni riguardanti l'Assunzione di Maria risalgono alla fine del IV secolo e si protraggono fino al V. Sono numerosi gli istituti religiosi dedicati all'Assunzione di Maria e fra questi vanno ricordati gli Agostiniani dell'Assunzione, fondati a Nîmes nel 1850 da Emmanuel d'Alzon.

 

 

Prospero Fontana

Nasce a Bologna nel 1512 e si dedica ben presto alla pittura frequentando diverse botteghe di stile manierista. Fontana aprì quindi a Bologna una sua scuola che rivestì un ruolo notevole nella evoluzione della pittura emiliana nel Cinquecento. Sul finir del secolo venne superato dai cugini Carracci che si erano formati proprio presso la sua scuola. Eccellente ritrattista, fu presentato come tale da Michelangelo a Giulio III, divenentando uno dei pittori preferiti del pontefice. Discepolo di Innocenzo da Imola, ancora adolescente Fontana divenne un aiutante di Perin del Vaga, già allievo di Raffaello, nella decorazione di Palazzo Doria a Genova. Attorno al 1550 trasferitosi a Roma iniziò a lavorare per Giulio III. Verso il 1560 si recò in Francia sollecitato dal Primaticcio in quella che finirà per essere la fondazione della Scuola di Fontainebleau. Il suo soggiorno francese fu breve, perché, gravemente ammalato, dovette rimpatriare in fretta. Rientrato nel 1570 a Bologna, ripartì per Città di Castello a decorare Palazzo Vitelli a Sant'Egidio. L'opera lo impegnò, con aiuti, dal 1572 al 1574. Da Città di Castello ritornò definitivamente a Bologna dove aveva continuamente operato negli intervalli tra i vari altri lavori. Fontana continuò a dipingere fino al 1590, ma nell'ultimo periodo rimase «senza commissioni e senza seguaci». Secondo l'abate Luigi Lanzi il motivo stava nella sua pittura troppo frettolosa e poco curata. Morì nel capoluogo felsineo nel 1597.