Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Marco d'Oggiono

PITTORI: Marco d'Oggiono

 Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MARCO D'OGGIONO

1512-1515

Gerenzano, Oratorio di San Giacomo Maggiore

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Poco distante dal centro storico di Gerenzano, l'Oratorio di S. Giacomo è ubicato in un'area oggi ampiamente urbanizzata. In passato l'intera zona aveva una destinazione agricola, con pochi edifici rurali che sorgevano sparsi tra i campi. L'oratorio fu eretto all'inizio del Cinquecento probabilmente per desiderio di Giacomo Fagnani, un nobile e facoltoso possidente locale, che decise di costruire una chiesa in onore del Santo Apostolo Giacomo. Tradizionalmente si pone la sua costruzione nell'anno 1512, ma alcuni elementi architettonici del complesso, in particolare il campanile e la cascina adiacente, lasciano presupporre una fondazione più antica, forse trecentesca.

La struttura del portico presenta forme assai arcaiche, quella che un tempo poteva essere l'abitazione del cappellano, o la struttura del campanile, che per certe soluzioni costruttive, come gli archetti pensili, richiama uno ancora goticheggiante. L'edificio è costruito con mattoni intonacati e lesene a tutta altezza: l'aula è unica a pianta rettangolare, conclusa da presbiterio rettangolare.

All'interno della chiesa troviamo una serie di affreschi e preziose decorazioni a motivi floreali e geometrici sulle pareti dell'aula e sulle volte che vengono attribuiti a Marco d'Oggiono, pittore leonardesco che operò nel secondo decennio del Cinquecento.

I dipinti sono particolarmente interessanti, sia nella grande aula che sul soffitto, coperto da voltine pensili, affrescate con motivi floreali. Vi possiamo ammirare una Annunciazione, Dio Padre e figure di Santi e Profeti sull'arcone, con S. Nazaro e S. Giacomo ai lati e i Profeti nell'intradosso. L'opera più importante dell'Oratorio è comunque la Pala di San Giacomo, un dipinto su tavola che è stato attribuito a Giovanni Agostino da Lodi, pittore lombardo attivo tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, che raffigura la Vergine con il Bambino, san Giovanni Battista, san Pietro, san Giacomo e san Paolo. La pala d'altare è esaltata da una preziosa cornice in legno intagliato e dorato.

Il presbiterio rettangolare, suddiviso mediante arcone a tutto sesto e chiuso da una cancellata, è coperto con volta ad ombrello ed è interamente affrescato con la raffigurazione di Dottori della Chiesa e gli Evangelisti sulla volta. Sulle pareti troviamo l'Adorazione dei Magi e la scena della Assunzione della Vergine.

Tra i quattro Dottori della Chiesa troviamo Agostino, raffigurato a figura intera, seduto con in mano un libro aperto che sta leggendo. Indossa i paramenti episcopali con una mitra bianca in testa. Il volto ha un aspetto di persona matura con una foltissima barba rossastra che gli scende fin sul petto. L'aspetto del santo ispira serenità ed autorevolezza, qualità accresciute dalla postura composta e signorile del santo.