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PITTORI: Bonvicino Alessandro

Madonna con Bambino in gloria, san Rocco, sant'Agostino (?) e san Sebastiano

Madonna con Bambino in gloria, san Rocco,

sant'Agostino e san Sebastiano

 

 

BONVICINO ALESSANDRO detto il MORETTO

1540-1554

Mazzano, chiesa di san Rocco

 

Madonna con Bambino in gloria, san Rocco, sant'Agostino e san Sebastiano

 

 

 

La pala di Bonvicino detto il Moretto raffgura la Madonna con Bambino in gloria, e i santi Rocco, Agostino e Sebastiano. La presenza di questi santi contemporaneamente è piuttosto inusuale. San Rocco e san Sebastiano sono due santi invocati contro la peste: per sant'Agostino questo titolo taumaturgico è quasi sconosciuto. Lo si trova infatti solo a Pavia e Cassago.

In questo caso certamente la pala ha certamente dei riferimenti alla peste, se non altro perché si trova su un altare nell'oratorio di san Rocco a Mezzano nel bresciano. Nel Seicento aveva già funzioni parrocchiali dato che era vicino al centro del paese. L'edificio fu ingrandito nel 1616, distruggendo l'antico oratorio, e dipinto nel 1623, mentre il portale fu completato nel 1628 alle soglie dell'ultima pestilenza in Lombardia.

La tela misura cm 281 in altezza e 180 in larghezza.

 

 

Bonvicino Alessandro

La formazione del Moretto si svolse a Brescia, alla scuola del maestro, ormai anziano, Vincenzo Foppa. Moretto tuttavia seppe accogliere i nuovi influssi veneti, rappresentati dal Lotto e da Tiziano. Verso il 1511 esegue la lunetta con l'Incoronazione della Vergine con Santi e donatori, nella chiesa di san Giovanni Evangelista a Brescia. Nel 1514 l'artista eseguì la decorazione, oggi perduta, per una cappella nella chiesa del monastero di Santa Croce a Brescia con Storie della Maddalena.

Nel 1522 fu a Padova e l'anno successivo stipulò il contratto per lo stendardo del Collegio della Mercanzia. Del 1524-26 è l'Assunzione della Vergine per l'altare maggiore del Duomo vecchio.

Nel 1528 Lorenzo Lotto scrive al «molto carissimo suo Honorato meser Alexandre Moreto pittore excellentissimo» per chiedergli di collaborare alla realizzazione della decorazione del coro di Santa Maria Maggiore a Bergamo, dove il Moretto si recherà nel gennaio del 1529.

Tra il 1530-35 inizia la decorazione della cappella del Sacramento nel Duomo vecchio, portandola a termine solo nel 1553-54 con l'ampio concorso dell'allievo Luca Mombello. Nel 1535 fu a Solarolo in Romagna al seguito di Isabella d'Este, marchesa di Mantova.

Dai primi anni '40 l'artista è uno dei primi ed efficaci interpreti delle istanze artistiche controriformistiche: tema ricorrente delle sue pale diventa il sacrificio eucaristico. Appartengono a questo periodo le ante d'organo per san Giovanni Evangelista a Brescia e la Caduta di san Paolo per Santa Maria presso San Celso a Milano.

Fra gli ultimi capolavori ricordiamo il Presepe per Santa Maria delle Grazie e il Cristo e l'angelo, entrambi nella Pinacoteca Tosio Martinengo, quest'ultimo databile tra il 1550-54 circa, e impostato su una gamma di toni smorzati che accentua il tono patetico della composizione articolata lungo i gradini della Scala Santa.