Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Sebastiano Novelli

PITTORI: Sebastiano Novelli

Agostino con Sebastiano e un santo vescovo

Agostino con san Sebastiano

e un santo vescovo

 

 

SEBASTIANO NOVELLI

1530-1545

Biella, chiesa di san Sebastiano

 

Agostino con Sebastiano e un santo vescovo

 

 

 

Nel presbiterio della chiesa di san Sebastiano a Biella si trova un'ancona, che viene attribuita a Sebastiano Novelli, un pittore piemontese attivo nella prima metà del XVI secolo. La tela raffigura, oltre al committente, un canonico lateranense, San Sebastiano, Sant'Agostino e un santo vescovo o anche, come qualche storico dell'arte ha proposto, san Giovanni evangelista.

Nella struttura del quadro è proprio sant'Agostino, vestito da vescovo, ad accompagnare il canonico donatore verso la figura di san Sebastiano, legato ad una colonna, titolare della chiesa.

Con il trasferimento della Congregazione dei Lateranensi a Biella, nel 1498, si diede avvio alla costruzione del complesso conventuale di san Sebastiano. Committente dell'opera fu Sebastiano Ferrero, consigliere di Stato e tesoriere generale delle finanze della Corte dei Savoia, il cui fratello Bartolomeo apparteneva all'ordine lateranense di regola agostiniana. Sebastiano investito da Carlo di Savoia del feudo di Gaglianico fu clavarius di Biella. Successivamente divenne feudatario di Candelo e di Benna e si deve a lui oltre alla costruzione della chiesa e del convento di San Sebastiano, il palazzo e la collegiata di Benna e la dimora Signorile di Gaglianico. La chiesa venne terminata nel 1504 e il convento nel 1540. Ancora alla fine dell'Ottocento la facciata del convento e chiesa erano incompleti e furono completati solo nel 1887. L'icnografia della chiesa è a tre navate: quella centrale presenta una volta a botte, sorretta da esili colonne, mentre quelle laterali hanno quattro campate con volta a crociera e su di esse si aprono altrettante cappelle ai lati. A nord-ovest della chiesa si trova il chiostro dell'antico convento, che presenta un portico poggiante su arcate. La decorazione ad affresco dell'interno della chiesa è di notevole interesse artistico. E' infatti realizzata secondo il motivo della grottesca: nella decorazione della volta della navata centrale si distinguono fasce perpendicolari ed al centro della raffigurazione, tre medaglioni e la figura del Santo dedicatario. La volta delle navate laterali invece, reca immagini di gusto erudito classico. Questa decorazione "a grottesca" costituita dall’impiego di motivi a fregio fogliami mostri ed elementi classici si diffonde a partire dal 1480 circa, nel momento della scoperta di analoghe decorazioni in alcuni monumenti archeologici tra cui principalmente nelle grotte della Domus Aureas Neroniana. Una delle cappelle della navata destra reca il pregevole Polittico dell'Assunta di Bernardino Lanino del 1543. L'unica cappella interamente affrescata si trova nella navata sinistra e presenta sulle pareti la Crocifissione e nella lunetta la Pietà. Gli affreschi risalgono al secolo XVI e sono probabilmente opera di un maestro della scuola lombarda, sotto commissione di Filiberto Ferrero Fieschi, signore del feudo, signore di Zumaglia e il marito della nipote di Giovanni Gromo in cui si trovava il monastero di San Gerolamo. Nel transetto di sinistra sono conservate due ante d’organo dipinte a tempera su tela che raffigurano l’Annunciazione le quali sono opera del pittore biellese Raffaele Giovenone e recano la data del 1759. Il coro in legno intagliato risalente al 1545, è opera di Gerolamo de Mellis, in cui sono inserite pregevolissime placchette in bronzo e ceramica provenienti da Limorge e risalenti al XIII secolo: degno si nota è anche il polittico cinquecentesco di Defendenti Ferrari, con al centro Maria, Gesù Bambino e i Santi.