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PITTORI: Pagani Vincenzo

Madonna con Bambino in trono, sant'Agostino, santa Monica, san Nicola da Tolentino e santo vescovo

Madonna con Bambino in trono, sant'Agostino,

santa Monica, san Nicola da Tolentino e un vescovo

 

 

PAGANI VINCENZO

1510-1550

Località sconosciuta

 

Madonna con Bambino in trono, sant'Agostino, santa Monica, san Nicola da Tolentino e santo vescovo

 

 

 

Il dipinto di Pagani offre una grandiosa raffigurazione con la Vergine e il Bambino in trono attorniata da alcuni santi legati alle devozioni degli Eremitani. Più precisamente attorno alla Madonna con il Bambino in trono, troviamo, a sinistra sant'Agostino e san Nicola da Tolentino e, destra santa Monica e un santo vescovo, forse san Nicola da Bari.

Nicola da Tolentino nacque nel 1245 a Sant'Angelo in Pontano un paesino nelle vicinanze di Fermo. I suoi genitori, forse Compagnono de Guarutti e Amata de Guidiani, erano gente pia e profondamente religiosa. La leggenda della sua vita rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio.

Ritornati a Sant'Angelo concepirono finalmente il figlio desiderato e, contenti di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino. Si distinse a tal punto nei suoi studi che, prima che essi fossero compiuti, fu eletto canonico della chiesa di san Salvatore. Ascoltando una predica di un eremitano agostiniano sulla frase latina Nolite diligere mundum, nec ea quae sunt in mundo, quia mundus transit et concupiscenzia ejus ("non amate il mondo, né le cose che sono del mondo, perché il mondo passa e passa la sua concupiscenza"), si sentì chiamare alla vita religiosa.

Agostino è stato raffigurato come vescovo, dal viso compunto e maturo, con una folta barba riccioluta che gli copre il viso. Sopra l'abito episcopale si può notare facilmente la tunica nera dei monaci agostiniani. Anche Monica indossa l'abito delle monache agostiniane, secondo una consuetudine diffusa nell'Ordine che vedeva i due santi come fondatori autentico dell'Ordine stesso. 

 

 

Vincenzo Pagani (Monterubbiano, 1490-1568)

Formatosi nella bottega del padre Giovanni, nelle prime opere l'artista, in cui alle suggestioni crivellesche si uniscono le novità della pittura umbra, si rifà allo stile di Crivelli. Dal 1520 l'artista guarderà alla pittura veneta, conosciuta attraverso Antonio Solario, allora a Fermo, e attraverso Lorenzo Lotto che lavorava a Recanati. Di questa fase sono la Madonna e quattro santi (Moresco) e le pale di San Ginesio (1533-38 circa: Pinacoteca Comunale) e Ascoli Piceno (chiesa di Sant'Agostino).