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PITTORI: Jacopo da Burgofranco

I santi Siro ed Agostino con il Regisole

I santi Siro ed Agostino con il Regisole

 

 

JACOPO DA BURGOFRANCO

1505

Pavia, Biblioteca Universitaria, Statuta et Decreta Papiae

 

I santi Siro ed Agostino con il Regisole

 

 

 

La grafica pavese normalmente presenta maggiore addolcimento lineare, un movimento più fluente, pur preferendo sempre — more lombardo — scene non affollate. Capolavoro di essa è lo splendido frontespizio degli Statuta et Decreta Papiae impressi in quella città da Giacomo Pochidrappi da Borgofranco e Filippo da Cassano, nel 1505. Qui, incorniciati da un perfetto arco rinascimentale, appaiono i Santi protettori della città: Siro e Agostino, e il Reggisole. Il Regisole era una statua equestre bronzea tardo antica, che si conservava a Pavia. L'origine della statua non è chiara ed a tal proposito sono state proposte varie ipotesi. Dopo il 1024 era collocata davanti alla cattedrale e divenne da allora uno dei simboli della città, raffigurato sul sigillo d'argento del Comune.

Nel 1315, dopo presa della città, i Visconti portarono la statua a Milano, ma nel 1335 la restituirono ai pavesi. Il Regisole divenne uno dei modelli a cui attinsero gli scultori del Rinascimento per far rinascere l'arte del monumento equestre. Dopo varie traversie la statua venne distrutta nel 1796 dai giacobini pavesi che volevano eliminare ogni riferimento alla monarchia.

Nel terzo decennio del Novecento gli amministratori pavesi decise di affidare allo scultore Francesco Messina l'esecuzione di una copia del Regisole seguendo fedelmente le riproduzioni antiche. Il nuovo Regisole, una statua bronzea alta 6 metri posta su una base di travertino, nel 1937 venne ricollocato davanti al Duomo.

I due santi Agostino e Siro, fortemente legati a Pavia sono stati incisi ai piedi del Regisole, a sua volta simbolo cittadino.

Di Agostino a pavia si conservano le spoglie custodite in san Pietro in Ciel d'Oro, mentre Siro fu il primo vescovo della città nel IV secolo d. C. Siro fu sepolto nella chiesa dei santi Gervasio e Protasio a Pavia e successivamente fu trasferito nella cappella a lui intitolata nel Duomo cittadino.

Entrambi i santi sono vestiti con i paramenti episcopali, la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano o nel braccio sinistro. Agostino regge fra le mani un libro aperto ed alza la mano destra in segno di benedizione. Una foltissima barba gli copre il mento e gli conferisce un aspetto solenne e maturo.

 

 

Jacopo da Burgofranco

Jacopo fu tipografo ed editore di buon livello e successo agli inizi del Cinquecento. Suo padre Giovanni era nativo probabilmente da Borgofranco sul Po in provincia di Mantova da cui trasse il soprannome. Jacopo nacque verso il 1480 ed è conosciuto anche come Iacopo Pocatela o Iacopus o Iacobus o Iacob de paucis drapis o paucisdrapius o paucisdrapensis o pulchrisdrapensis. Questo soprannome o cognome deriva quasi certamente dalla attività che si svolgeva in famiglia relativa al commercio dei tessuti. Ancora giovanissimo, si stabilì a Pavia fin dal 1490. Considerò questa città sua patria elettiva, dove abitò fino al 1525. Operò come libraio ed editore di opere destinate all'insegnamento della prestigiosa università cittadina.

Nel 1528 si trasferì a Venezia, dove nel 1530 pubblica una bella e curata edizione della Commedia, "novamente impressa, revista et emendata et di nuovissime postille adornata". L'edizione gli era stata commissionata dal fiorentino Lucantonio Giunta (1457-1538), il cui nome è ricordato nel colophon e la cui marca, in rosso, è posizionata al centro della parte inferiore del frontespizio. Nel periodo veneziano stamperà opere di Terenzio, di Omero e di Aristofane e  riprodurrà con poche varianti il testo dell'Aldina del 1502.