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PITTORI: Chersicla Bruno

Sant'Agostino e la visione di san Gerolamo di Bruno Chersicla

Sant'Agostino e la visione di san Gerolamo

 

 

CHERSICLA BRUNO

1986

Collezione Privata

 

Sant'Agostino e la visione di san Gerolamo

 

 

 

L'autore ha sostanzialmente ripreso un particolare della famosa opera di Carpaccio nella chiesa di S. Giorgio degli Schiavoni a Venezia, che ritrae Agostino nel suo studio mentre ha la visione di san Gerolamo. Chersicla ha stilizzato con stile molto personale la scena di Agostino mentre ha in mano una penna ed è come sospeso tra il continuare a scrivere e il prestare attenzione a una voce profonda che giunge da lontano.

Il viso del santo, pur stilizzato, esprime l'inquietudine del momento: un astrolabio e una sedia fanno da sfondo integrandosi con Agostino. Mancano le luci profonde che nell'originale lavoro di Carpaccio davano vita propria ad ogni oggetto: nulla tuttavia si è appiattito grazie alla forza della semplificazione del tratto.

 

La leggenda viene riferita da Petrus Calo Clugiensis (il frate predicatore domenicano Petrus Calo de Clugia ossia da Chioggia) nel 1348 (Acta Sanctorum, settembre, VII, 423) e ripresa da Ludovicus de Angelis nel suo Libri VI de vita et laudibus S. Patris Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et Ecclesiae doctoris eximii, pubblicato a Conimbricae nel 1612.

Questo episodio si riferisce al contenuto di una lettera apocrifa in cui Agostino assicura di avere visto in sogno Gerolamo e san Giovanni Battista. Quest'ultimo gli spiega che la sua terza corona è quella del martirio:

"Cogitas Augustine quid laudis debeas de Hieronymo in veritate proferre ... Sertum vero tertium, quod plus illo fero, aureola martyrii est ... Serta vero duo alia, quae habemus, aureolae sunt quae solum virginibus et doctoribus dantur, ut ab aliis discernantur." Il testo prosegue cercando di introdurre il senso della beatitudine celeste e riporta ancora: "Avide cogitans, qualis inesset animabus beatorum, qui cum Christo gaudent, gloriae et laetitiam quantitatis ... ut brevem scriberem epistolam sanctissimo Hieronymo destinandam, ut quidquid ex hoc sentiret, responderet ... cumque iam scribens salutatio-nis exordium Hieronymo praenotarem, ineffabile subito lumen nostris invisum temporibus nostrisque minime linguis declarandum cum ineffabili inauditaque odorum omnium fragrantia, cellulam, in qua stabam, intravit, hora iam completorii. Quo a me viso, stupore admirationeque commotus, animi et membrorum virtutes repente amisi. Nesciebam enim tunc quod dextera mirabilis Dei exaltasset servum suum, notas faciens in populis vitutes suas; nesciebam etenim quod Deus antiquae miserationis servuum suum fidelem a carnis immunditiis dissolvisset et tam sublimen ei in caelo sedem parasset ... Inter haec autem meis in me perstrepentibus cogitationibus quid hoc esset, de luce haec dicens verba vox emicuit: Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?"

PSEUDO AGOSTINO, Epistola ad Cyrillum Ierosolymitanum episcopum 33, 1126

 

Bruno Chersicla

Pittore, scultore, anche jazzista, Chersicla è un triestino trapiantato a Milano fin dal 1966. In lui si assommano alle radici mitteleuropee una precisione di rapporti matematici, rigore intellettuale e pulitezza del design. La formazione culturale gli deriva da curiosità percettive, frequentazione di artisti e personali predilezioni, unite a fantastiche intuizioni: dalla Bauhaus al Futurismo, dal Surrealismo all'Informale segnico e materico. Negli anni Sessanta ha realizzato opere sui transatlantici di linea Galileo Galilei, Raffaello, Oceanic, Eugenio C., scene e costumi per il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia di Trieste e per il Piccolo Teatro di Milano. Dagli anni Settanta tralascia progressivamente la scenografia e l'insegnamento per dedicarsi quasi esclusivamente alla scultura lignea, alla pittura ed alla xilografia, forme ambigue ed ambivalenti, ma sempre fedeli ad una visione provocatoria ed ironica dell'espressione figurativa. Collabora con architetti per interventi in strutture private e pubbliche. Questa attività nelle fasi più recenti in Lombardia è testimoniato a Monza, Vimercate e Paregallo. Realizza inoltre numerosi multipli d'arte per varie imprese italiane. Tra le mostre più importanti degli ultimi anni le esposizioni di Chicago, Miami, New York, Ljubljana, Atlanta, Toronto e le grandi antologiche nei Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia e presso il Museo Revoltella di Trieste.