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PITTORI: Piero Gauli

Sant'Agostino che scrive trattati

Sant'Agostino che scrive trattati

 

 

PIERO GAULI

1986

Raccolta Privata

 

Sant'Agostino che scrive trattati

 

 

 

L'opera realizzata con la tecnica della tempera su carta, 50x70 cm, presenta un Agostino in abiti vescovili, piuttosto anziano, alle prese con un insieme di libri che sta leggendo e in scrivendo. La scena fa riferimento all'ingente attività letteraria di Agostino, che ne ha fatto uno fra gli autori più prolifici di tutti i tempi.

L'immagine realizzata da Gauli segue una tecnica impressionistica che riesce a dare completezza alla figura del santo e soprattutto riesce a rendere viva la sua azione esprimendo la forte vis creativa del santo. La figura del santo occupa l'intera scena e ricalca, sia pure con una novità stilistica, la tradizionale iconografia agostiniana. Fra il 1986 e il 1987 numerosi artisti si sono occupati con buoni risultati delle tematiche agostiniane. Gauli lo ha fatto con una tecnica molto personale e non scevra di una vena romantica e sognatrice. Le immagini di Agostino, per quanto sfumate e fuse con l'ambiente, sono fortemente coinvolgenti per l'attrattiva spirituale che riescono a esprimere. La tecnica usata, a pastello e a tempera, in bicromia, rende ancora più suggestive le figure del santo.

 

Quando i Goti presero Roma, gli infedeli e gli idolatri insultavano cristiani. ed allora Agostino scrisse il suo libro La città di Dio in cui dimostra che i buoni devono essere talvolta oppressi dal dolore e che i cattivi tal devono godere. In questo libro tratta anche delle due città: Gerusalemme e Babilonia, e dei loro re e cioè Gesù Cristo, re di Gerusalemme e il demonio re di Babilonia. Da queste due città, egli dice, provengono due amori: dalla città del demonio l'amore di se stesso che porta al disprezzo di Dio; e dalla città di Cristo l'amor che porta al disprezzo di se stesso.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

AGOSTINO, Confessioni, 10, 3, 4

 

L'Agostino delle Confessioni è anche poeta. Gli studiosi non hanno tralasciato d'illustrare quest'aspetto. " È il suo senso di poesia - scrive uno di essi - che dà alla realtà spirituale un volto ed una voce, alla realtà sensibile un'anima ed un palpito, sicché, mentre la prima viene accostata a noi senza perdere la sua immateriale purezza, la seconda, senza che ne abbiamo la concretezza visibile, ci si fa scala per salire a Dio ".

Ed un altro afferma che tutte le qualità di Agostino scrittore, che furono molte, non spiegano la loro efficacia " se non si tien conto della grandezza del genio poetico del figlio di Monica ". La poesia è l'espressione più alta delle vibrazioni dell'anima, spesso della mistica. Così fu per Agostino. La sua fu la poesia dell'amore, dell'amicizia, della bellezza, del bisogno di Dio, della speranza; la poesia, per dirla con un sua immagine, d'un " filo d'erba assetato ": " Non abbandonare i tuoi doni - dice egli a Dio -, non disdegnare questo tuo filo d'erba assetato".

Si sa che le Confessioni sono una lettera a Dio, nella quale Agostino narra, loda, ringrazia, adora, implora, canta; canta le profondità abissali del cuore umano e le misericordie di Dio. L'uomo e Dio: ecco i due temi sui quali tesse i tredici libri delle Confessioni. Essi, scrive rileggendoli, " lodano Dio giusto e buono per i miei mali e per i miei beni, e verso di lui sollevano l'intelligenza e il cuore degli uomini "

La lode si trasforma spesso in preghiera d'implorazione o in ascesa interiore fino alle vette più alte della contemplazione. Nelle Confessioni ci sono le pagine più affascinanti dell'esperienza contemplativa agostiniana, pagine che si collocano per la forza narrativa e mistica tra le più belle della spiritualità cristiana. Aveva ragione uno scrittore, che era insieme filosofo e poeta, di dire, riferendosi alla narrazione dell'estasi di Ostia, che è una pagina di " profonda poesia " e " una delle cose più vertiginose dello spirito ... "; con essa " nasceva per la prima volta la poesia dell'estasi, il poema della comunicazione con Dio, la vertigine sublime dell'altezza, lo stupendo ascendere dell'anima sino all'assoluto Amore ... "