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PITTORI: Luis Palomares

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

PALOMARES LUIS

1987

Città del Messico, Seminario San Agustin

 

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

 

Questa celeberrima scena del Tolle, lege che narra l'episodio culminante della conversione di sant'Agostino, viene qui trattato da Luis Palomares con un piglio moderno ma piacevolmente nuovo. L'opera, un murales, si trova nel Postulantado di San Agustín de México Distretto Federale.

Agostino è seduto sotto un albero e guarda con le braccia aperte verso una poderosa mano immersa nella luce che gli indica imperiosamente un libro aperto appoggiato su un grande vaso in mezzo al giardino. In lontananza si vede la poderosa struttura del collegio recolletto.

Nelle opere scritte subito dopo la conversione, Agostino non fa il minimo accenno alla famosa scena dell'orto o del tolle lege che ricorda nelle Confessioni. Si può osservare, come sostenne Pincherle, che la descrizione che fa Agostino del suo stato d'animo è, da una parte, tutta dominata dalla preoccupazione, polemica contro i manichei, di dimostrare l'esistenza e il valore del libero arbitrio, la possibilità di una scelta fra bene e male e che, d'altra parte, essa è redatta sotto l'influsso di quei passi paolini che parlano del contrasto fra lo spirito e la carne.

E si potrebbe ancora suggerire, insistendo sull'importanza di questo fatto, che l'episodio dimostra come Agostino abbia conosciuto l'epistolario di san Paolo proprio all'inizio della sua conversione.

Tuttavia questa scena, vera senza dubbio in molti, probabilmente in tutti, i suoi particolari, è stata redatta con la preoccupazione di dimostrare appunto il contrario di ciò che taluno ha creduto di scorgervi: di mettere in luce cioè l'impotenza dell'uomo a operare da solo la propria salvezza e la necessità dell'intervento, subito efficace della grazia divina, intervento che non ha nulla di miracoloso.

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze ... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29

 

 

Luis Palomares

Nato nello Stato messicano di Michoacan, nel 1947 entra a far parte Scuola popolare di Belle Arti di Morelia. Fra il 1950 e il 1954 conduce i suoi studi professionali presso la Scuola Nazionale di Arti UNAM (Academia de San Carlos), dove si è laureato. Ha fatto un viaggio di lavoro in America centrale per più di un anno (1955-1956). Da allora ha lavorato all'UNAM come insegnante di disegno per oltre 30 anni. Attualmente si dedica completamente alla produzione artistica. Ha viaggiato negli Stati Uniti, in America Centrale e in Europa e dal 1947 ha partecipato attivamente a mostre d'arte.