Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Ponziano Loverini

PITTORI: Ponziano Loverini

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PONZIANO LOVERINI

1896

Stezzano, chiesa dei santi Giovanni Battista e Pietro

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Ponziano Loverini dipinse nel 1896 questo sant'Agostino con santa Monica per la decorazione pittorica della chiesa di Stezzano. Essa richiama parzialmente una analoga opera che l'autore realizzò per il catino absidale della basilica di san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia. In questo grande riquadro la parte predominante è occupata dalla figura centrale di sant'Agostino che siede su un trono con la mano destra alzata in segno di saluto e di benedizione. Il santo è presentato con tutti i suoi attributi episcopali: il suo volto è ancora giovanile con una barba sul mento. Alle sue spalle si intravede Monica, vestita come suora, che regge con la mano sinistra la croce e con la destra il calice con l'ostia ben visibile. Sulla destra, in secondo piano si intravedono alcuni chierici in processione.

L'opera è stata realizzata per la chiesa di san Giovanni Battista a Stezzano, che fu costruita alla fine del Seicento come ex-voto per la peste manzoniana. Nel 1630 infatti era parroco di Stezzano don Bartolomeo Grumelli e c'era un grande pericolo che la peste raggiungesse il territorio. Il parroco e tutta la popolazione fecero un voto: qualora l'epidemia cessasse, si sarebbe costruita una nuova chiesa parrocchiale. La prima pietra fu posata il 29 agosto 1673. Nel 1703 la chiesa fu aperta al culto e nel 1863 fu consacrata e dedicata a San Giovanni Battista.

 

Ponziano Loverini

Nato a Gandino nel 1845 in una famiglia povera, condusse i primi i propri studi nelle scuole del paese. I suoi maestri compresero presto le abilità del ragazzo nel disegnare e proposero al padre, di professione sarto, di iscriverlo ad una scuola d'arte. La scelta cadde sull'Accademia Carrara di Bergamo. Grazie all'aiuto dello zio, don Lorenzo Loverini, ai sussidi economici comunali, e a un lascito della famiglia Castelli finalizzato ad aiutare negli studi i ragazzi più meritevoli, Ponziano ottenne di iscriversi ai corsi nel 1858. Di conseguenza si trasferì a Bergamo, dove ricevette riconoscimenti dai professori, a tal punto che nel 1869 espose i suoi quadri all'esposizione didattica dell'Accademia, con ottimi giudizi. Il primo dipinto, dal titolo "il buon cuore", scatenò tuttavia giudizi contrastanti fra i critici d'arte. Loverini cominciò in ogni caso a riscuotere successo grazie alla realizzazione di numerose opere a sfondo religioso, e per i numerosi ritratti della nobiltà lombarda di spicco. La sua fama crebbe rapidamente e ne fa fede la sempre crescente richiesta di affreschi e dipinti, in chiese o edifici religiosi e in palazzi privati. Partecipò a diversee esposizioni, a Milano, Vienna e Londra, con ottimi giudizi dalla critica: « Il Loverini si è acquistata una buona riputazione co' suoi lavori, ed il suo amore all'arte, la sua attività, ed il talento di uniformarsi al gusto moderno senza trascurare gli antichi precetti, possono meritargli distinzioni ed onorevoli commissioni, anche da alcuni dei Benemeriti Commissarii della nostra stessa Accademia. » (Enrico Scuri, direttore Accademia Carrara, 1874)

Nel 1880 sposò Domenica Orsola Piccinelli, da cui ebbe ben quattro figli: Florinda, Candida, Lorenzo ed Antonia. Due dei quattro figli purtroppo morirono in tenera età, provocandogli una grave crisi psicologica. La situazione peggiorò ulteriormente quando, nel 1895, morì anche la moglie. La sua attività artistica tuttavia continuava a mietere successi e nel 1899 ricevette il prestigioso incarico di professore e direttore dell'Accademia Carrara. Ricoprì questa carica fino al 1926 quando, per l'età e per problemi di salute, rassegnò le proprie dimissioni. Morì nel 1929 a Gandino, suo paese natale.