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PITTORI: Angelo Mozzillo

La Trinità con i santi Agostino e Scolastica

La Trinità con i santi Agostino e Scolastica

 

 

ANGELO MOZZILLO

1774

Lauro, chiesa di Gesù e Maria

 

La Trinità con i santi Agostino e Scolastica

 

 

 

Una grande struttura, decorata con prospettive architettoniche e figure allegoriche, occupa l'intera area del soffitto al centro del quale è posto un dipinto di Angelo Mozzillo. Il pittore lo eseguì nel 1774 e raffigura la Santissima Trinità attorniata da angeli con ai piedi i santi Agostino e Scolastica, in abito monacale.

Molto interessanti sono le dissolvenze cromatiche, mentre l'impianto compositivo si sviluppa armoniosamente e con una buona struttura. Agostino indossa i paramenti episcopali e regge con la mano destra una penna che sta utilizzando per scrivere su una pagina di un grosso libro, che tiene aperto con la mano sinistra. Sul foglio si legge a caratteri cubitali DE TRINITATE, il titolo di una delle opere più famose di Agostino, che tratta della sua ricerca per penetrare il mistero della Trinità.

L'ex chiesa di Gesù e Maria, detta anche "Chiesa delle Rocchettine", è situata nei pressi del Palazzo Pignatelli. Con l'annesso ex Convento della Santissima Trinità costituisce un unico complesso, che è stato recentemente restaurato. La chiesa, i tre piani del monastero, le cucine antistanti la sala e la cornice circolare della cupola risalgono al Quattrocento e Cinquecento. Gran parte del complesso nella sua attuale configurazione è tuttavia di origine seicentesca. La chiesa sipresenta con uno stile molto semplice ed è spoglia di decorazioni. La facciata ha un aspetto a capanna e un portale in tufo grigio. È nota soprattutto per la presenza al suo interno di questa preziosa tela di Angelo Mozzillo, che raffigura sant'Agostino e santa Scolastica.

 

 

Angelo Mozzillo

Angelo Mozzillo nacque nel 1736 ad Afragola, figlio di Crescenzo, pittore anche lui, e Maria Abate. Visse fino all'adolescenza nella città natale, dove ricevette una buona educazione presso il convento dei domenicani. Trasferitosi a Napoli, affrontò il suo percorso artistico presso la bottega di Giuseppe Bonito, un pittore apprezzato dalla corte borbonica, che era originario di Castellammare di Stabia. La prima opera nota di Mozzillo, che risale al 1758, è una tela che ritrae san Giorgio mentre abbatte il tempio di Apollo. La tela è custodita nel vano della contro facciata della chiesa parrocchiale afragolese dedicata a san Giorgio. Due anni dopo affrescò l'interno della chiesa di Santa Maria del Monte dei morti a Cerreto Sannita e poco dopo lavorò in area nolana con la realizzazione dei dipinti della "Adorazione dei Magi" e della "Presentazione di Gesù" nella chiesa della Santa Croce. Negli anni Settanta si trasferì a Nola in seguito al matrimonio con una donna della vicina Lauro e anche per invito del vescovo Filippo Lopez y Royo, energico pastore della diocesi nolana e mecenate dell'artista afragolese, assai apprezzato dalla corte borbonica, tanto da essere promosso al vescovado di Palermo.

Nel corso della sua attività eseguì affreschi e dipinti in varie città della Campania tra cui Afragola, Caivano, Marano di Napoli, Cimitile, Nola, San Paolo Belsito, Palma Campania, Scafati, Ottaviano, Castellamare di Stabia, San Giuseppe Vesuviano, Cicciano, Camposano, Sant'Agata de' Goti e Sparanise.

Nel 1788 ricevette l'incarico di decorare le volte e le pareti della Sala delle Udienze della chiesa di Sant'Eligio Maggiore. Questa sala era destinata ad ospitare i sovrani borbonici in occasione dell'annuale festa della Madonna del Carmine. Le opere eseguite a Napoli dettarono la fortuna dell'artista. Nel 1792 i monaci camaldolesi gli commissionarono una serie di affreschi per abbellire gli eremi di Napoli e Visciano. Nella volta a botte della navata centrale dell'eremo napoletano del Santissimo Salvatore dipinse una splendida Gloria di San Romualdo. Mozzillo pittore neoclassico, fu uno dei principali esponenti del Settecento campano minore. Fu un apprezzato autore di opere a tema religioso, naturalistico e ritrattistico. Impoverito per la generale crisi seguita all'invasione napoleonica del Regno di Napoli, privo di protettori e di appoggi presso il nuovo regime, la sua attività di pittore declinò rapidamente. Morì a Nola nel 1810, nel totale anonimato.