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PITTORI: Dominique Rigaud

Agostino sconfigge le eresie

Agostino sconfigge le eresie di Pelagio e Donato

 

 

RIGAUD DOMINIQUE

1896

Millau, chiesa di san Francesco

 

Agostino sconfigge le eresie

 

 

 

La vetrata raffigura sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa, mentre è assorto a scrivere su un rotolo di carta con una penna. Ai suoi piedi vi sono altri rotoli e su uno di essi si legge a chiare lettere SCHISMA DONATI ET PELAGII con un evidente riferimento alle sue opere contro le eresie di Donato e di Pelagio.

Intensa fu l'attività dottrinaria di Agostino contro l'eresia di Donato. La sua azione fu energica e vigorosa, pur nel rispetto delle persone. Il Donatismo fu un movimento religioso cristiano sorto in Africa nel 311 dalle idee di Donato di Case Nere, considerato scismatico dopo le persecuzioni di Diocleziano dagli ortodossi, condannato dal concilio di Cartagine del 411 ed estintosi a seguito della conquista islamica del Magreb.

Sant'Agostino iniziò la sua vittoriosa campagna contro il donatismo poco dopo essere stato ordinato sacerdote nel 391. Il suo famoso salmo o Abecedarium contro i donatisti fu composto espressamente per far conoscere al popolo le argomentazioni di Sant'Ottato. In esso Agostino dimostrava che la setta era stata fondata da traditores, condannata dal papa e dal sinodo, era separata dal resto del mondo ed era causa di divisioni, violenza e spargimenti di sangue; la vera Chiesa è l'unica Vite i cui rami sono su tutta la terra. Dopo che Sant'Agostino divenne vescovo, nel 395, ebbe modo di dialogare con alcuni dei leader donatisti, anche se non con il suo rivale diretto ad Ippona.

Nel 416 Agostino tratta la questione pelagiana. La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dove Pelagio ed il suo discepolo Celestio si erano rifugiati dopo il sacco di Roma da parte di Alarico, era diventata il principale centro di diffusione del movimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i Pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina del peccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei Pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto a Diospolis in Palestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma; papa Zosimo, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i Pelagiani.

 

 

La vetrata è stata realizzata dal pittore di vetri Dominique Rigaud per la chiesa di san Francesco a Millau. Questa chiesa sorse a metà Ottocento su iniziativa della popolazione, che chiese al Consiglio Comunale l'erezione di una nuova parrocchia con relativo edificio sacro.

In memoria dei monaci che possedevano una chiesa in città prima della rivoluzione, la nuova parrocchia venne dedicata a San Francesco. La necessità di ampliare o ricostruire la chiesa parrocchiale di San Francesco è sentita già nel 1835, quando i residenti rivolgono una petizione al consiglio comunale. La ricostruzione fu rimandata più volte e solo nel 1861 il progetto venne preso in seria considerazione. Dopo alcune difficoltà la costruzione fu finalmente realizzata, dopo un lavoro durato cinque anni dal 1868 al 1873. La solenne consacrazione del nuovo edificio ebbe luogo il 15 e 16 ottobre 1871 alla presenza di monsignor Bourret, vescovo di Rodez. Il cardinale Donnet, arcivescovo di Bordeaux; presiedette il battesimo delle campane. La chiesa di San Francesco fu costruita in stile romanico con navate laterali e abside. La facciata principale interamente costruita in pietra, offre un cancello monumentale con colonne e archivolti finemente lavorati. Un bellissimo rosone e alcune bifore conferiscono a questa facciata un aspetto imponente. Una serie di arcature supporta le cornici e la decorazione del timpano è completata da eleganti pinnacoli. Il campanile è un semplice campanile situato sopra la sagrestia. Alla fine del 1896 la chiesa fu completamente decorata.