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PITTORI: Antonio da Viterbo

Sant'Agostino

Sant'Agostino

 

 

ANTONIO DA VITERBO

1475-1485

Roma, Basilica di S. Paolo fuori le Mura, sottarco del battistero

 

Sant'Agostino

 

 

 

L'affresco, che si trova nel sottarco del battistero della basilica di san Paolo fuori le Mura, raffigura sant'Agostino vescovo. Il santo tuttavia, oltre alla mitra episcopale in testa e al bastone pastorale che impugna con la mano destra, indossa l'abito monacale dei frati agostiniani. Questo particolare si trova frequentemente nella iconografia del santo e sta ad indicare il suo stretto legame con l'Ordine agostiniano che lo ritiene il suo vero fondatore.

La bibliografia attribuisce l'opera ad Antonio da Viterbo che lo avrebbe realizzato fra il 1460 e il 1465.

 

 

Antonio del Massaro detto il Pastura

Le prime notizie relative al Pastura risalgono al 1478, quando partecipa alla fondazione dell'Arte e Università di San Luca dei pittori a Roma. Probabilmente a quell'epoca l'artista si trovava a Roma già da qualche tempo. Incerta è la sua prima attività nella capitale anche se è noto il suo impegno nella decorazione delle stanze del palazzo Borgia in Vaticano in collaborazione con Pinturicchio. Al suo intervento sono senz'altro attribuite la Sala delle Arti Liberali e quella dei Mestieri.

A Viterbo ha realizzato il Presepe prima ritornare a Orvieto, dove è documentato tra il 1497 e il 1499. In questa città interviene nel restauro degli affreschi di Ugolino di Pretellario nel Duomo. Per lo stesso Duomo di orvieto portò a termine una Annunciazione, una Visitazione, una Presentazione al Tempio e una Fuga in Egitto. Nel 1504, ritornato a Viterbo, influenzato dall'opera di Luca Signorelli, dipinge i santi Terenziano, Rocco e Sebastiano, in un quadro conservato nella chiesa di Santa Maria a Capranica.

Con la scomparsa di Lorenzo da Viterbo Antonio diventa il maggior esponente della pittura viterbese. Sullo scorcio finale del primo decennio del Cinquecento lo troviamo di nuovo a Viterbo dove completa l'affresco con i Santi Giovanni Battista, Girolamo e Lorenzo nel battistero di Santa Maria Nuova e l'edicola con la Madonna col Bambino nel cortile di Palazzo Chigi. Fra 1508 e 1509, su commissione del Vitelleschi, realizza la decorazione del coro del duomo di Tarquinia nel viterbese. Sconosciuto al Vasari, dopo la sua morte si era persa, anche a Viterbo, ogni notizia di lui. Ma in epoca moderna il Pastura ha goduto di una vigorosa riscoperta sulla scia della rilettura critica dell'opera di Perugino e di Pinturicchio.