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PITTORI: Galdino da Varese

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GALDINO DA VARESE

1498

Bizzozero, chiesa di S. Stefano

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco, attribuito a Galdino da Varese, si trova nel ciborio della chiesa di santo Stefano a Bizzozero.

Nel 1498 Galdino dipinse il ciborio, una cappella devozionale eretta nel Quattrocento dedicata alla Madonna.

Il manufatto, a forma quadrata in stile rinascimentale, è retto da due colonne gotiche di molera, poste su di un piedistallo e sormontate da capitelli corinzi. La Madonna è dipinta è un raro caso conservatosi di Galaktotrophusa ovvero Madonna del latte.

Galdino da Varese lavorò nella Bottega dei Campanigo, maestri pittorici varesini del tardo Quattrocento, che accolse anche Martino Spanzotti che operò in territorio piemontese.

La figura di Agostino, raffigurato come maturo vescovo seduto a uno scrittoio intento a scrivere su una pergamena, fa parte del gruppo di santi che rappresentano i quattro Dottori della Chiesa.

Non è nota la data della fondazione della chiesa di santo Stefano, per quanto la dedicazione presupponga una costruzione antica. Gli scavi hanno rivelato la presenza di fondazioni relative a due edifici precedenti, uno antecedente al VII secolo e l'altro del VII-VIII secolo. Nella circostanza sono state scoperte anche alcune tombe romane. L'odierna chiesa nacque come oratorio attorno al 1347 quando l'arcivescovo di Milano Giovanni Visconti le concesse una cappellania.

 

 

Galdino da Varese

Galdino da Varese ha firmato nel 1498 gli affreschi che ornano la cappella che in S. Stefano a Bizzozero incornicia l'affresco trecentesco della Madonna del Latte. Galdino firma, assieme ad un pittore che si sigla Iob. De Prioris, anche un polittico oggi conservato nella chiesa di S. Vittore a Cannobio. Studi recenti comprovano che Galdino apparteneva alla famiglia dei Campanigo da cui discende Giovan Martino Spanzotti, nipote di Galdino in quanto figlio di un Giovanni Ingegnere fratello del padre di Giovan Martino. Giovan Martino Spanzotti è "il genio di famiglia", un notevole pittore che si trasferì in Piemonte dove si stabilì lavorando a lungo. A Ivrea, nella chiesa conventuale francescana di S. Bernardino, ha realizzato uno spettacolare ciclo di affreschi, che senz'altro costituisce il suo capolavoro.