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PITTORI: Solari Cristoforo

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino vescovo

 

 

SOLARI CRISTOFORO

1440-1450

Castiglione Olona, chiesa del Santissimo Corpo di Cristo e della Santissima Assunta ovvero chiesa di Villa

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

La statua è stata realizzata in terracotta dipinta per la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo e della Santissima Assunta, nota anche come chiesa di Villa. L'opera è stata realizzata a tutto tondo e a figura intera. E' posizionata su una mensola in pietra decorata con foglie di acanto con alle spalle un drappo dipinto. La statua di Agostino è posta accanto a quella di Ambrogio e apparentemente non presentano particolari elementi distintivi. Quella di Ambrogio tuttavia manca della mano destra, che reggeva molto probabilmente lo staffile simbolo iconografico diffuso per il santo milanese. Le sculture in un primo tempo vennero attribuite a Michele da Firenze, ma oggi si propende a ritenerle opera di scultori locali di Carona e in particolare della famiglia Solari, protagonisti della decorazione di Castiglione Olona.

Oltre alle terrecotte gli stessi scultori realizzarono il portale maggiore sormontato da un timpano con Dio Padre. La struttura oltre dall'architrave con angioletti e festoni è caratterizzato anche dalla presenza di una cornice a tralci di vite e santi, tra i quali compaiono ancora i Dottori della Chiesa.

 

L'edificio, dedicato in origine al SS. Corpo di Cristo ed ai Quattro Dottori della Chiesa Occidentale è conosciuto anche come "Chiesa di Villa". La sua struttura architettonica rivela una stretta influenza dello stile brunelleschiano probabilmente dovuto all'intervento di un maestro toscano attivo a Castiglione Olona in quegli anni, forse il Vecchietta. L'edificio fu realizzato fra il 1437 ed il 1444 ed è caratterizzato da un corpo di fabbrica a pianta centrale, sormontato da un tiburio ottagonale che regge la cupola emisferica. Il tetto è sorretto da sedici colonnine con capitelli. La facciata, scandita da lesene scanalate, presenta due grandi statue in arenaria raffiguranti i santi Antonio e Cristoforo.

L'interno sorprende per la semplicità delle proporzioni architettoniche e per le opere scultoree e pittoriche. Nell'abside si può vedere la raffigurazione del Cristo che risorge dal sepolcro (XV secolo), mentre l'altare sottostante conserva un'immagine scolpita del Corpo di Cristo in pietra colorata. Ai lati dell'arco trionfale poggiano, su capitelli pensili, le due statue dell'Annunciazione: la Vergine con il libro e l'Arcangelo Gabriele.

Sul lato opposto, sulla parete d'ingresso e su quelle laterali, quattro statue in terracotta colorata, rappresentano i Dottori della Chiesa, che custodiscono il sarcofago di Guido da Castiglione. Interessante è pure il trittico lombardo quattrocentesco della Vergine delle Grazie tra i Santi Rocco e Sebastiano, attribuibile all'ambito di Galdino da Varese.

 

 

Solari Cristoforo

Di questa famiglia di scultori prendiamo in esame la figura di Cristoforo, uno fra i più conosciuti e di maggior talento artistico. Cristoforo, nato a Milano nel 1468, era fglio di Bartolomeo, mastro muratore e carpentiere, originario di Carona. Alla famiglia appartenne anche il celebre architetto Guiniforte Solari, ingegnere ducale negli anni di Francesco Sforza e Galeazzo Maria Sforza. Fratello di Andrea e Pietro, Cristoforo ricevette i primi rudimenti dal fratello Alberto, architetto.

Dopo un breve soggiorno a Venezia in compagnia del fratello Andrea, fece ritorno nel 1495 a Milano, dove nel 1497 circa ottenne la commissione per realizzare il cenotafio di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este. Questa, che resta la sua opera più celebre, è collocata nel transetto sinistro della Certosa di Pavia, anche se in origine avrebbe dovuto essere posta nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano. In questo periodo riceve le prime commissioni architettoniche, come l'incarico di coadiutore di Giovanni Antonio Amadeo alla Certosa di Pavia. Dal 1502 sul cantiere della Fabbrica del Duomo di Milano fu affiancato dall'architetto Gerolamo Della Porta, che poi nel 1512 sarà da supporto anche all'Amadeo. In architettura fu influenzato dallo stile di Bramante. Forse tra il 1499 e il 1500 e tra il 1513 e il 1514, fece due viaggi a Roma, dove si erano stabiliti i fratelli Alberto e Pietro. Muore nel 1524.