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PITTORI: Pietro Ricchi detto il Lucchese

Agostino vescovo

Agostino vescovo

 

 

PIETRO RICCHI detto il LUCCHESE

1606-1675

Brescia, convento san Barnaba, cappella della Madonna della Cintura

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

 

L'affresco, citato da Bernardino Faino nel suo Catalogo delle Chiese di Brescia (1630-1688), si trovava nella cappella della Madonna della Cintura (demolita nel 1927) della chiesa del convento di san Barnaba a Brescia. La cupola della cappella era decorata anche da stucchi e affreschi di altri autori. L'affresco di Ricchi si trovava nel pennacchio della cappella e rappresenta Agostino come uno dei quattro Dottori della Chiesa. Il santo ha un aspetto maturo, una folta barba, lo sguardo profondo, mentre impugna il pastorale e tiene con la sinistra un libro accostato al petto. Indossa gli abiti pontificali da vescovo secondo uno schema gradito all'arte barocca.

 

Pietro Ricchi (Lucca 1606 - Udine 1675)

Tra il 1620 e il 1623 Ricchi studia presso il Passignano a Firenze e poi dal 1624 al 162) a Bologna presso il Reni. La sua vita errabonda lo porta in Francia, prima ad Aix en Provence, poi ad Arles, a Lione e a Parigi. Intorno al 1634 torna in Italia prima a Milano poi a Brescia fino al 1652. Lavora per una committenza religiosa, domenicani e orsoline della provincia bresciana e bergamasca ma anche per il Trentino e il Veneto. Dopo il 1650 è presente a Venezia spostandosi per eseguire opere nelle province di Verona, Vicenza e Padova. Le sue opere restarono sconosciute a lungo e la sua personalità d’artista originale venne ignorata. Una mostra allestita nel 1996 a Riva del Garda ha riportato la critica alla conoscenza di questo pittore. Nella provincia di Bergamo le opere del Ricchi si trovano a Lovere, a Bergamo, a Romano, a Barzizza, a Malpaga, a Ciserano, a Cornalba, ad Urgnano, a Pedrengo.

 

Il santo viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6