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PITTORI: Anovelo da Imbonate

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

Sant'Agostino e sant'Ambrogio in trono

 

 

ANOVELO DA IMBONATE

1332-1350

Lentate sul Seveso, oratorio di santo Stefano

 

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

 

 

 

L'affresco, che rappresenta i due vescovi Ambrogio ed Agostino, è stato recentemente restaurato e si trova nell'Oratorio di santo Stefano a Lentate sul Seveso.

Le vele della volta del presbiterio ospitano oltre ai santi Ambrogio e Agostino, dottori della Chiesa, due coppie di Evangelisti e l'Incoronazione della Vergine.

I due santi, che hanno una larga tradizione devozionale in Lombardia, sono seduti in trono, appaiati l'uno fianco all'altro. Ambrogio ebbe una parte considerevole nel cammino di conversione di Agostino, che battezzò, dopo averlo preparato nel catecumenato, nella notte di Pasqua del 387 d. C. a Milano. La critica ha proposto di identificare con Anovelo da Imbonate il pittore artista che ha realizzato questa parte della decorazione, di qualità stilistica più sostenuta rispetto alle altre zone, per la maggior coerenza prospettica, le solide volumetrie, la raffinata gamma cromatica e per quei valori, tipicamente lombardi, di morbida definizione pittorica e luministica.

Gli affreschi di Lentate rappresenterebbero una prova della prima maturità di Anovelo, segnando il passaggio dalla prima fase, quella di Solaro, alle opere milanesi degli anni Ottanta del secolo in S. Marco e S. Eustorgio.

Anche il più importante affresco dell'oratorio, la Crocefissione, viene attribuito ad Anovelo da Imbonate, pittore che si forma alla scuola di Giovanni da Milano, che fu discepolo di Giotto. Anovelo firma anche, oltre alle vele, anche "l'Imago pietatis" posta sulla lunetta del portone d'entrata. Gli affreschi di Anovelo richiamano a tal punto lo stile di Giotto che in passato si credeva fossero suoi affreschi o di un suo scolaro. Gli altri affreschi conservati nell'Oratorio sono opera di un pittore anonimo chiamato per convenzione Maestro di Lentate. Questo artista risente delle forme della scuola artistica tardo-gotica che prende il nome di gotico internazionale. Il ciclo di affreschi dedicato a santo Stefano, il più vasto che si conosca, si compone di 43 riquadri disposti su due registri. La lettura di questi riquadri va fatta, con le spalle all'altare, da sinistra a destra e si parte dal registro superiore. Questi affreschi narrano vicende legate alla vita di Stefano prima e dopo la sua morte. Le fonti cui attinse l'anonimo frescante sono principalmente gli Atti degli Apostoli e la Legenda Aurea di Jacopo da Varazze.

Eretto intorno al 1369 su commissione del nobile Stefano Porro, diplomatico alla corte di Bernabò e Galeazzo Visconti e creato conte palatino da Carlo IV nel 1368, l'oratorio di santo Stefano sorge accanto alla parrocchiale di Lentate sul Seveso e risulta collegato alle mura di un antico nucleo abitativo fortificato.

 

 

Anovelo da Imbonate

Anovelo da Imbonate (XIV secolo - XV secolo) è stato un pittore e miniatore italiano. Fu attivo a Milano e in Lombardia, soprattutto al servizio della corte viscontea, tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV. Pochissime di lui le opere documentate con certezza: per la miniatura le decorazioni del Messale dell'Incoronazione di Gian Galeazzo Visconti (Milano, Biblioteca della Basilica di S. Ambrogio) e il Messale di Santa Tecla (Milano, Biblioteca Capitolare del duomo). In esse si nota uno stile ormai maturo, che ha fatto sue tutte le ultime novità del tardogotico lombardo trecentesco. Trattandosi di lavori riservati ad una stretta cerchia di artisti di fiducia della corte viscontea, si presume l'artista avesse una notevole quantità di richieste nel milanese.