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PITTORI: Gaddi Agnolo

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GADDI AGNOLO

1392-1395

Prato, Duomo, Cappella Sacro Cingolo

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco di Agnolo Gaddi che raffigura i quattro Dottori della Chiesa misura cm 660x620 e venne realizzato alla fine del Trecento, presumibilmente fra il 1392 e il 1395. Vi sono raffigurati i quattro dottori della Chiesa Agostino, Ambrogio, Gregorio e Girolamo. Di lato al sant'Agostino è riapparsa, con la perdita dell'azzurro applicato a secco sul fondo, una graticola, parte di un san Lorenzo che si era iniziato a dipingere.

La cappella della Sacra cintola, dove si trova l'affresco, è dipinta con le Storie della Vergine e della Cintola. E' un ciclo di straordinaria unità figurativa, dipinto da Agnolo Gaddi e dalla sua bottega. I quattro Dottori della Chiesa si trovano sulla volta della prima campata, quella verso la chiesa. Forse sono opera di Meo di Fruosino e dovevano correggere un primo progetto che voleva rappresentarvi invece dei santi. Non si spiegherebbe altrimenti il riaffioramento, sul lato sinistro di sant'Agostino, di una graticola ricollegabile a san Lorenzo. Nella seconda campata sono invece raffigurati i quattro Evangelisti. Le storie di Maria iniziano nella prima campata, dall'arcone verso la navata che presenta le Storie di Gioacchino, seguite nella lunetta sulla contro facciata dalla Cacciata di Gioacchino da Tempio e annuncio a sant'Anna. Nella lunetta a fianco sono poi rappresentati l'Incontro presso la porta Aurea e la Nascita di Maria. Nel registro mediano sottostante troviamo la Presentazione di Maria al Tempio e lo Sposalizio. In quello inferiore scopriamo l'Annunciazione e la Natività, dove compare un precoce notturno nella sottoscena dell'Annuncio ai pastori. Sulla parete dietro l'altare la narrazione proseguece dal basso verso l'alto, per evidenziare l'andamento dell'ascensione di Maria. Qui troviamo raffigurate la Dormitio, fortemente compromessa dalle successive aperture, e la Consegna della Cintola, episodio cardine legato proprio alla reliquia del sacro Cingolo.

 

 

Gaddi Agnolo

Agnolo Gaddi (1350-1396), figlio di Taddeo Gaddi, visse in un periodo di transizione per l'arte in generale ed in particolare per l'arte fiorentina. Profondamente influenzato da Giotto rappresentò uno degli ultimi seguaci del grande maestro. Uno dei cantieri più significativi nel quale lavorò assieme alla sua bottega è la chiesa francescana di Santa Croce a Firenze. Qui nel 1380 affrescò la Cappella Maggiore con la Leggenda della Vera Croce, seguendo la lezione della Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, su commissione di Jacopo degli Alberti. La narrazione inizia con Seth che riceve da San Michele un ramo dell'albero della conoscenza del Bene e del Male. Seth pianta il ramo sul sepolcro di Adamo. Successivamente il ciclo narrativo prosegue con la Crescita dell'albero e con la costruzione di in ponte con il suo legno. Dinnanzi al ponte la Regina di Saba si inginocchia profetizzando la futura morte del Salvatore. Salomone, messo a conoscenza del fatto fa seppellire la trave che viene poi ritrovata degli Israeliti i quali ne fanno la Croce della Crocifissione di Cristo. Attorno al 300 Sant'Elena (la madre di Costantino) ritrova la croce e per verificarne l'origine prova a sfiorare un morto facendolo resuscitare. Sulla parete sinistra Sant'Elena riporta la Croce a Gerusalemme e Cosroe, Re dei Persiani, trafuga la reliquia. Gli ultimi tre episodi rappresentano Cosroe adorato dai propri cortigiani, il Sogno di Eraclio (l'Imperatore bizantino che si vede vittorioso) ed infine la decapitazione di Cosroe e l'entrata a piedi nudi e vestito da pellegrino in Gerusalemme. Anche se poco innovative sono estremamente interessanti sia il naturalismo che le citazioni di vicende di vita quotidiana che il Gaddi distribuisce con disinvoltura in tutto l'affresco. È questa probabilmente l'opera più significativa di Agnolo Gaddi. Nel 1385, sempre nel cantiere di Santa Croce, affrescò la Cappella Castellani (detta anche del Santissimo). Il ciclo narrativo comprende storie di Sant'Antonio (forse opera di Gherardo Starnina), di San Giovanni Battista, di San Giovanni Evangelista e di San Nicola. Nel 1392 Agnolo Gaddi si spostò a Prato, dove affrescò il Palazzo Datini e la Cappella della Sacra Cintola nel Duomo di Prato. Nel ciclo di affreschi il Gaddinarra la storia della Sacra Cintola. Interessante, anche se attualmente poco noto, èl'immenso tabernacolo di Sant'Anna a Figline di Prato,che anticipa la composizione dell'omonima opera di Masaccio e Masolino.