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BEAti dell'Ordine Agostiniano: CLEMENTE da OSIMO

Immagine di Clemente da Osimo terzo priore generale

 

Immagine di Hajnal di Clemente da Osimo

 

 

Beato CLEMENTE da OSIMO

... - 1291

 

 

 

Nacque agli inizi del secolo XIII nella Marca d'Ancona. Apparteneva alla Congregazione dei Brittinesi, che fu uno dei gruppi più consistenti di Eremiti con la Regola di S. Agostino, confluiti poi nel 1256 nella nuova struttura in forma di Ordine come fraternità apostolica. Non sappiamo molto della sua vita, per quanto sia stato un personaggio di grande rilievo e di forte influsso nella prima fase storica dell'ordine Agostiniano. Si sa con certezza che nel 1269 era Priore Provinciale della Marca d'Ancona e poi Priore Generale negli anni 1271-1274 e 1284-1291. E' stato quindi il Superiore Provinciale e il priore Generale di S. Nicola da Tolentino, quest'ultimo è entrato nell'Ordine verso il 1259). Religioso di esemplare osservanza, fu molto rispettato nell'Ordine. Fu un grande organizzatore della Vita agostiniana, promosse studi e, per favorire la permanenza degli studenti agostiniani a Parigi, si preoccupò che avessero in loco una dignitosa e capace struttura conventuale. Istituì monasteri femminili e a lui si deve la composizione dell'Ordinarium, una specie di cerimoniale liturgico. Oltre che per la sua alta testimonianza di santità, egli rimane indimenticabile nell'Ordine Agostiniano per essere stato, assieme al beato Agostino Novello, l'ispiratore e il promotore delle prime Costituzioni agostiniane, dette Ratisbonensi perché approvate nel Capitolo Generale di Ratisbona nel 1290.

Enrico da Friemar, suo contemporaneo, lo ricorda così: "Il terzo generale dell'Ordine fu frate Clemente della Marca di Ancona ... uomo di ammirevole clemenza, pietà, prudenza e santità di vita ... per mezzo del quale Dio operò molti miracoli nel Capitolo celebrato a Ratisbona, nel quale io fui presente ... E il quinto fu di nuovo il predetto Clemente della Marca, uomo di grande santità, il quale sia in vita che in morte, avvenuta alla presenza della curia e di tutti i cardinali al tempo di papa Nicolò IV, brillò per i suoi grandi miracoli.

E in Orvieto, dove morì, a motivo del numero e della grandezza dei suoi miracoli, rimase insepolto per parecchie settimane, per ordine dello stesso Papa che affermava essere cosa indegna che la terra nascondesse un corpo di tanta santità. Fu tanta moltitudine di popolo che, con singolare devozione, irrompeva da ogni parte per vedere quel corpo esanime che la Comunità di Orvieto ritenne opportuno, per ovviare alla grande ressa di gente, abbattere case per ampliare la strada che conduceva dai Frati e dare così al popolo più comodo di accesso. Dal suo corpo, nonostante il gran caldo, anzichè cattivo odore scaturiva un profumo soavissimo, come attesta il venerabile padre e signore Benedetto, Cardinale, che l'aveva avuto come confessore e per la sua particolare devozione più volte aveva visitato il venerando corpo. Anche in seguito, divenuto papa col nome di Bonifacio VIII arricchì la nostra religione di grandi e singolari grazie."

Di lui parla anche Giordano di Sassonia nel IV capitolo del suo libro Vitas Fratrum conclusa nel 1357, sotto la voce "benevolenza dei superiori verso i sudditi."

Le notizie che riporta tuttavia sono desunte da Enrico da Friemar: "E ancora si può addurre l'esempio di Fra Clemente della Marca Anconitana, già Priore Generale dell'Ordine, il cui nome Clemente corrisponde alla realtà, in quanto fu uomo di ammirevole clemenza, pietà e santità, caro sia a Dio che agli uomini. Per mezzo di lui il Signore operò molti miracoli durante la sua vita. Anche alla sua morte, avvenuta alla presenza della Curia e di tutti i signori Cardinali al tempo del papa Nicola IV, brillò per i grandi miracoli che compì."

Quindi riporta con le stesse parole di Friemar le cose meravigliose avvenute in Orvieto, i miracoli attorno al suo corpo incorrotto, l'abbattimento di case per allargare la strada, la testimonianza del cardinale Benedetto Cajetani e la sua benevolenza verso l'Ordine. Il beato Clemente morì a Orvieto l'8 aprile 1291. Nel calendario agostiniano la sua memoria ricorre il 18 maggio, associato al beato Agostino Novello. Le sue reliquie sono collocate e venerate nella Cappella della Curia Generalizia Agostiniana a Roma.

 

 

 

Referenze: 

CRUSENIO, Monasticon   (1271-1274)

CRUSENIO, Monasticon   (1284-1291)

Anonimo scrittore della VITA BREVIS ALIQUORUM FRATRUM HEREMITARUM

 

Acta SS. Aprilis I, Venezia 1737, 804-05; ARBESMANN, R., OSA., A Legendary of Early Augustinians Saints, in AA. 29 (1966) 17-25 (trad. ingl. 1994); ALONSO, C., OSA., El beato Clemente de Osimo (t. 1291), tercer Prior General de los Agustinos, Roma 1970 (trad. ingl. 1988; it. 1991); GUTIÉRREZ. 1/1, 74-83, 92- 100, 148-150 (trad. it. 106-118; 130-141; 212-214); ORCASITAS, M. A., OSA., VII Centenario de la muerte del beato Clemente de Osimo Carta a todos los Hermanos y Hermanas de la Orden, Roma, 18 mayo 1991, in A OSA. 39 (1992) 73-76; RONDINA, M., OSA., Beato Clemente Agostiniano. Conoscerlo, imitarlo, pregarlo, Tolentino 1991 (trad. ted. 1991).