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Chiese agostiniane: Amandola

Immagine della chiesa di sant'Agostino ad Amandola

Chiesa di sant'Agostino a Amandola

 

 

 

 

 

 

CHIESA DEL BEATO ANTONIO DI AMANDOLA

 

 

 

Ad Amandola sorge uno dei santuari agostiniani di maggior prestigio delle Marche. Si tratta della chiesa del beato Antonio da Amandola. I monaci agostiniani si insediarono ai piedi del colle Marrubbione nel 1301, quando il Comune di Amandola era stato costituito da non più di cinquant'anni. La chiesa venne edificata nell'attuale posizione e contribuirono alla costruzione gli esponenti cittadini più in vista. Abbiamo notevoli testimonianze di quell'antico edificio nel portale tardo gotico, realizzato da un certo "Marinus Cedrinus Venetus Scultor". Il portale è decorato da tralci di vite, putti che suonano la tromba e dalle figure di Sant'Agostino e di sua madre Santa Monica. Due animali esotici, il leone e il leopardo, nella parte alta rimandano alla simbologia medioevale della nobiltà e del coraggio. In basso troviamo due riquadri con attrezzi di lavoro da calzolaio, che ricordano un certo Johannes de Vannis, che finanziò la costruzione del portale e apparteneva alla gilda dell'arte dei calzolai. Contemporaneamente al portale venne costruito anche il campanile della chiesa, ad opera di un architetto proveniente dal nord Italia: Pietro Lombardo. La chiesa è famosa perchè conserva le spoglie del beato Antonio che nasce in Amandola, piccolo centro ai piedi dei monti Sibillini, il 17 gennaio 1355. La sua famiglia semplice e povera è ricca però di fede e di onestà; la prima istruzione gli fu impartita dai monaci benedettini che, nei presi della casa natale, avevano l'Abbazia dei santi Vincenzo e Anastasio. La religiosità dei genitori e l'educazione benedettina fecero da sfondo ideale alla sua vocazione e la presenza in Amandola di un eremo agostiniano lo indusse a farsi agostiniano. Sui 20 anni affrontò il normale corso di formazione: noviziato, professorio e finalmente è ordinato sacerdote.

Si mostrò subito un uomo di grande maturità spirituale, tutto preso dal sacro ministero e zelante apostolo del Signore, fedele all'osservanza religiosa, molto dedito alla preghiera, alle vegli, alla penitenza raggiungendo così quella libertà interiore che lo conduceva a dare il primato assoluto all'amore di Dio e al servizio della Chiesa sull'esempio di S. Nicola da Tolentino.

La chiesa è stata eretta nel Quattrocento dal Priore Antonio Migliorati, nell'odierna piazza Risorgimento. Costruita su un primitivo romitorio agostiniano, che era già esistente nel XIII secolo, fu ampliata e attorno all'edificio presero corpo il convento, il chiostro. I rifacimenti strutturali del Settecento hanno visto l'allungamento dell'edificio verso la piazza e la trasformazione in stile neoclassico. La facciata esterna ha un aspetto barocco con alte mura. Il campanile dalla forma slanciata a piramide ottagonale fu iniziato dal Beato Antonio e terminato nel 1464 da Padre Lombardo. Della costruzione quattrocentesca resta solo il portale gotico ad arco a tutto sesto sorretto da colonnine tortili e sormontato da un timpano. Del chiostro restano poche tracce dopo un parziale abbattimento. Importanti interventi vennero effettuati nel periodo barocco e alla fine del settecento dall'architetto neoclassico Pietro Maggi.

L'interno della chiesa si presenta a una sola navata con un transetto all'altezza del presbiterio. Le pareti sono state affrescate ad inizio Novecento da F. Ferranti. Nell'urna che si trova dietro l'altare maggiore sono conservate le spoglie del Beato Antonio.

Piazza Risorgimento e l'area circostante fu interessata da importanti trasformazioni viarie alla fine dell'800. I lavori interessarono anche la chiesa di Sant'Agostino che venne modificata nella sua icnografia. La modificazione del piani viabilistico comportò un innalzamento considerevole del piano stradale rendendo necessaria l'attuale scalinata che scende all'entrata della chiesa.