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CICLo AGOSTINIANo di kartarius a Parigi

Agostino porta dall'Italia alcuni frati eremitani, nella Tavola di Jan van Scorel nella chiesa di Santo Stefano a Gerusalemme

Agostino torna in Africa con dei monaci

 

 

JAN VAN SCOREL

1520

Chiesa di Santo Stefano a Gerusalemme

 

Agostino porta dall'Italia alcuni frati eremitani

 

 

 

Ora Agostino è vestito con il saio dei monaci eremitani agostiniani: ha la cintura di cuoio ai fianchi e il tipico taglio dei capelli. In piedi a sinistra egli indica con un gesto della mano destra un po' solenne la direzione del viaggio da intraprendere. Sotto l'arco di una porta si scorgono quattro frati e le teste di un gran numero di monaci. E' una scena molto severa, che è una specie di seguito al pannello precedente della vestizione ed esprime una credenza tradizionale assai diffusa fra i monaci agostiniani: Agostino si sarebbe cioè fermato in Toscana prima di tornare in Africa creando comunità di monaci che avrebbe poi portato con sé in patria.

 

Tu che fai abitare in una casa i cuori unanimi, associasti alla nostra comitiva anche Evodio, un giovane nativo del nostro stesso Municipio ... Stavamo sempre insieme e avevamo fatto il santo proposito di abitare insieme anche per l'avvenire. In cerca anzi di un luogo dove meglio operare servendoti, prendemmo congiuntamente la via del ritorno verso l'Africa.

AGOSTINO, Confessioni 9, 8, 17

 

Agostino allora tornò nei suoi possedimenti e perseverava nella mortificazione nelle opere di bene, scriveva libri ed istruiva gli ignoranti nella fede. La sua fama si divulgava dappertutto, e le sue opere ed i suoi scritti lo facevano ammirare da tutti.

JACOPO DA VARAGINE

 

Secondo Enrico di Friemar durante il viaggio di ritorno in Africa Agostino incontrò in Toscana diversi eremiti con cui ebbe esperienze monastiche.

ENRICO DI FRIEMAR, Trattato sull'origine e lo sviluppo dell'Ordine dei monaci eremitani.

 

Anche Giordano di Sassonia riprende lo stesso episodio, scrivendo che "di ritorno in Africa, visitò i fratelli di Toscana e di Centocelle, ma di passaggio, quindi, secondo questa nostra deduzione, non potè trattenersi con loro per molto tempo."

GIORDANO DI SASSONIA, Liber Vitasfratrum