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CICLo AGOSTINIANo a Cava Manara

Sant'Agostino risana i pellegrini malati

Sant'Agostino risana i pellegrini malati

 

 

BIAGIO CANEVARI

1900-1925

Chiesa di S. Agostino a Cava Manara

 

Agostino risana i pellegrini

 

 

 

Nella pittura che si conserva nella chiesa di sant'Agostino, che è l’unica chiesa dedicata al santo in tutta la diocesi di Vigevano, viene narrato un episodio citato da Jacopo da Varagine che, secondo la sua narrazione, si svolse verso il 912. Quell'anno alcuni uomini gravemente ammalati andavano a Roma provenendo dalla Germania e dalla Gallia, - erano più di quaranta, - per visitare le tombe Apostoli. Alcuni si trascinavano su grucce, altri, completamente paralitici, si facevano portare, altri erano ciechi e camminavano portando i loro compagni e servivano di guida. Passate le montagne giunsero ad un paese chiamato Cava, a tre miglia Pavia, ed allora apparve loro S. Agostino vestito di abiti pontificali, che usciva da una chiesa costruita in onore dei Santi Cosma e Damiano.

Il santo li salutò e domandò loro dove andassero, e quando ebbero risposto che andavano a Roma disse loro: - Andate a Pavia e domandate dove è la chiesa di S. Pietro; e là otterrete la grazia che chiedete.

Gli domandarono essi il suo nome ed egli rispose: - Io sono S. Agostino, vescovo di Ippona. Ed immediatamente disparve. Essi, giunti a Pavia, andarono nella chiesa di S. Pietro e quando seppero che là era il corpo di S. Agostino, gridarono: - Sant'Agostino, aiutateci!

I cittadini ed i religiosi accorsero, attratti dalla novità della cosa, ed ecco che per la tensione dei nervi, incomincia a colar del sangue che forma un rivo dalla porta della chiesa al sepolcro del santo, ed i malati che si avvicinarono al sepolcro furono guariti, né rimase in essi traccia d'infermità, di modo che la fama del santo si sparse sempre più ed una folla di ammalati incominciò ad affluire alla chiesa, e chiunque veniva era guarito e lasciava doni in ringraziamento. La quantità di questi voti fu tale che tutta la cappella di S. Agostino ne fu piena ed allora furono messi nel vestibolo, ma presto anche lì furono tanti che rendevano difficoltoso il passaggio, ed i religiosi furono costretti a farli portare altrove.

La didascalia ricorda l'episodio: "Ingressi in templum B. Petri in coelo aureo dixerunt sancte Augustine, sicut pollicitus es, retitue nobis sanitatem. Et senserunt se pristinae sanitati redditos."

 

Fino al 1817 la parrocchia di sant'Agostino appartenne alla diocesi di Pavia. Qualche storico sostiene che nel 1441 Cava Manara era una chiesa chiericata dipendente da San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia; mentre dagli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 dal vescovo di Pavia monsignor de Fossulanis risulta essere alle dipendenze dell'arciprete di Sommo. Nel 1565 la chiesa di Cava Manara risultava abbandonata e cadente, tanto che nel 1575 venne unita alla parrocchia di san Pietro in Torre dei Torti.

Il 19 novembre 1616 ci fu una riunione dei capi-famiglia cavesi che congiuntamente ai marchesi Olevano siglarono un atto notarile in cui si impegnavano per la costituzione di una rettoria. La parrocchia venne istituita cinque giorni dopo, il 24 novembre, con decreto di monsignor Biglia vescovo di Pavia, con il titolo di rettoria: "Reductio, erectio et dottatio Ecclesiae S. Augustini Caue lumelline Dioecesis Papiensis in titularem et rectoriam etc. cum unioneac nominatione et Institutione de eadem Ecclesia ad favorem M. R. Petri Antonj Codalii". Nel decreto si sottolinea che la Rettoria di Cava fu eretta "a lode e gloria dell'Onnipotente Iddio, della sua gloriosissima Madre sempre Vergine Maria e di tutta la celeste corte trionfante ed anche del glorioso S. Agostino, al cui nome la chiesa di Cava fu innalzata e che dai fedeli è venerato."

I parroci di Cava Manara ebbero la dignità di prevosti dal 1824. Nel 1817 la parrocchia venne aggregata alla diocesi di Vigevano e rimase inserita nel vicariato di San Martino Siccomario. Dagli atti della visita pastorale del 1845 del vescovo di Vigevano monsignor Vincenzo Forzani, si ricava che la popolazione della parrocchia di sant'Agostino, di patronato del marchese Olevano, era composta da 159 famiglie per un totale di 1.204 persone. Si ha notizia che nel 1845 era istituita in parrocchia la confraternita di Sant'Agostinetta. Nel 1971 venne assegnata alla zona pastorale est, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero; dal 1972 diventa vicariato di Cava Manara, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi. La chiesa parrocchiale di Cava, dedicata a sant'Agostino, sorge sulle rovine dell'antico Oratorio dei martiri Cosma e Damiano e si trova proprio nella piazza del paese. La tradizione vuole che in epoche remote il santo sia apparso di fronte a quaranta pellegrini di passaggio a Cava e che dopo questo avvenimento gli abitanti del paese l'abbiano scelto come santo Patrono.