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CICLo AGOSTINIANo di Garcia Hidalgo

Stampa con l'indicazione del Monastero di san Felipe el Real prima della sua distruzione

Stampa con l'indicazione del Monastero di san Felipe el Real prima della sua distruzione

 

 

HIDALGO GARCIA

1663-1711

Madrid, Chiostro Grande del Monastero di san Felipe el Real

 

Episodi della Vita di sant'Agostino

 

 

 

Nel chiostro principale del convento di san Felipe el Real a Madrid José García Hidalgo ha dipinto una serie di quadri che raffiguravano in 27 scene episodi della vita di S. Agostino. Hidalgo iniziò a lavorare a questa impresa nel 1663 e riuscì a portarla a termine solo nel 1711.

Non è chiaro se tutti i dipinti siano suoi o se qualche quadro sia stato portato a termine da Alonso del Arco (cfr. PONZ, vol. 2, p. 167; vol .4, p. 511; CEÁN, vol. 1, p. 49; vol . 2, p. 166-169).

Da un inventario delle opere presenti nel convento e chiesa agostiniane di san Felipe el Real redatto nel 1814, sembrerebbe che le scene rappresentate erano 27 (cfr. W. Rincón García, "Un manuscrito con inventarios artísticos de conventos madrileños, 1814", en Academia, nº 60 (1985) 301-372) e descrivevano altrettanti episodi della vita di S. Agostino.

Con l'invasione napoleonica e la soppressione dei monasteri, tutti i quadri furono confiscati e vennero conferiti al patrimonio del Museo della Trinità. I quadri successivamente furono trasferiti al Museo del Prado. A causa degli errori commessi nella inventariazione al Prado circa la interpretazione dei soggetti narrati nel ciclo, attualmente c'è una grande confusione nel riconoscimento dei temi iconografici, tanto che la maggior parte sono malamente catalogati. Grazie alle incisioni di Bolswert e una accurata e approfondita analisi di ciascuna scena è stato possibile identificare i contenuti iconografici e l'autore.

 

 

NOTIZIE RELATIVE AL CICLO E ALLA SUA ATTUALE COLLOCAZIONE

 

Il ciclo che si trovava nel chiostro principale del convento di san Felipe el Real a Madrid si sviluppava probabilmente in 27 scene, di cui tuttavia è stato possibile determinarne solo 24. Il ciclo ricomposto si sviluppa secondo le seguenti scene:

 

1. Conversione di Agostino

2. Battesimo di Agostino

Il quadro è stato catalogato male in entrambi gli inventari conosciuti. Fu in deposito al Museo del Prado (I-1991, n. 1092). Attualmente non se ne conosce l'ubicazione.

3. Ambrogio veste sant'Agostino

Il quadro è stato catalogato male in entrambi gli inventari conosciuti. Fu in deposito al Museo del Prado (in. 5055) e successivamente ceduto in deposito al Gremio de Fabricantes de Sabadell.

4. Estasi di Ostia

Il quadro è stato catalogato male in entrambi gli inventari conosciuti. Attualmente si trova al Museo del Prado (in. 6126)

5. Morte di Monica

Seguendo la descrizione che ne viene fatta nei due inventari il quadro tratta il tema agostiniano della morte di Monica. L'opera è da attribuire a Garcia Hidalgo. Attualmente il quadro non si sa dove sia; cf. I-1991, n. 1658.

6. Agostino visita a Simpliciano e i monaci del Monte Pisano

Il quadro è stato catalogato male in entrambi gli inventari conosciuti. Attualmente il quadro non si sa dove sia; cf. I-1991, n. 1094.

7. Agostino e il bambino sulla spiaggia

Il quadro è stato catalogato male in entrambi gli inventari conosciuti. Attualmente il quadro non si sa dove sia. E' noto tuttavia che un antiquario di Granada ha venduto un quadro con questo medesimo tema. Che sia quello di Hidalgo ? cf. I-1991, n. 1655.

8. Agostino accoglie il Cristo pellegrino

Il quadro è stato catalogato male in entrambi gli inventari conosciuti. Attualmente il quadro è conservato nel Palazzo Arcivescovile di Lérida, che lo ha acquisito dal Museo del Prado (in. 7490).

9. Agostino è ordinato sacerdote

Entrambi gli inventari fanno confusione sui personaggi protagonisti dell'opera. Attualmente si conserva in buone condizioni al Museo del Prado (in. 4096).

10. Agostino consegna la regola ai suoi monaci

Il quadro è andato perso ed è stato mal catalogato. Appartenne al Museo del Prado ( I-1991, n. 1658).

11. Agostino discute con Fortunato

Il soggetto del quadro è stato mal interpretato negli elenchi. Attualmente è conservato al Museo del Prado (in. 4755).

12. Agostino è consacrato vescovo

I due inventari non specificano esattamente la descrizione del tema narrato nel quadro. Attualmente è conservato nei depositi del Museo del Prado (in. 4754).

13. Agostino davanti all'imperatore Onorio

La descrizione che i due inventari fanno di questo quadro è piuttosto imprecisa e anacronistica. L'opera fu ceduta al Museo de Ciudad Real dal Museo del Prado (in. 5117).

14. Agostino riceve doni dai ricchi e vende i vasi sacri per aiutare i poveri

15. Agostino distribuisce i beni della Chiesa ai poveri

Gli inventari non descrivono esattamente questa scena. Il quadro si trova nei depositi del Museo del Prado (in. 6971).

16. Agostino in estasi trinitaria e la vedova

La descrizione che viene fatta dai due inventari non è esatta. Il quadro attualmente non è noto dove sia (cf I-1991, n. 1088). Garcia Hidalgo ha raffigurato la stessa scena in un altro quadro che dipinse per la cattedrale Siguenza (cappella / parrocchia di San Pietro).

17. Agostino trafitto al cuore dalla Vergine e dal Bambino davanti un gruppo di monaci agostiniani

18. Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

Anche in questo caso i due inventari non individuano esattamente il soggetto del quadro, che è conservato nel Museo del Prado (in. 6124). In questo caso Garcia Hidalgo si è ispirato ad alcune delle stampe devozionali che erano diffuse nei conventi agostiniani.

19. Agostino sul letto di morte guarisce un infermo

Il quadro è stato catalogato male in entrambi gli inventari conosciuti. Il formato verticale del quadro si differenzia da tutti gli altri quadri del ciclo. Attualmente si trova nei depositi del Museo del Prado (in. 6135).

20. Morte e funerale di Agostino

Il quadro venne dato in deposito dal Museo del Prado (I-1991, n.1093) agli agostiniani della chiesa di Santa Elisabetta a Madrid. Questa chiesa venne distrutta nel 1936.

21. Apparizione del cuore di sant'Agostino a Sigisberto

Per il suo tipo di formato, definito «de medio punto», il quadro è stato attribuito ad un anonimo autore nell'elenco stilato dal Museo del Prado (I-1991, n. 1616). Essendo un argomento frequente nei cicli agostiniani, è probabile che non sia opera di Garcia Hidalgo quanto piuttosto di Alonso del Arco.

22. Agostino fondatore dei diversi ordini religiosi e militari

Questa scena non si trova in nessuno dei due elenchi. Tuttavia sicuramente il quadro è esistito. Ceán parla di un quadro che «se asegura que está el suyo [= il ritratto di Garcia Hidalgo] dove dipinse alcuni cavalieri degli ordini militari" (vol. 2, pp. 168-169). Parlando di cavalieri degli ordini militari, dobbiamo ritenere che il ciclo aveva una tavola dedicata a questo tema iconografico, che non è raro trovare anche in altri cicli similari.

23. Alessandro IV consegna la Bolla di Unione dell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino

Entrambi due inventari riportano una descrizione che sostiene che si tratti di "S. Pio V che dà la regola a dei religiosi o ad alcuni benedettini ". Questa definizione è un anacronismo perché san Pio V non ha consegnato la regola benedettina. Piuttosto bisogna considerare che si tratta sicuramente di un Papa e che questo Papa dà la regola o un documento a un abito religioso con un abito nero. Accanto al Papa e in prima fila appare un cardinale protettore o intercessore. Nella iconografia agostiniana si ritrova più volte una scena del genere, dove Papa Alessandro IV consegna la Bolla dell'Unione fra gli Eremitani di S. Agostino. Al suo fianco appare il cardinale Riccardo Annibaldi protettore dell'Ordine agostiniano e promotore della Grande Unione. La colomba che ispira il Papa è un possibile riferimento al sogno che aveva fatto il Papa dove sperava ardentemente di realizzare l?unione agostiniana. L'elenco del Museo del Prado attribuisce il quadro ad un anonimo pittore madrileno seicentesco. Se l'identificazione del soggetto è vera, questa tela sarebbe una delle opere dipinte da Garcia Hidalgo o da Alonso del Arco. Il quadro è attualmente esposto nel Museo di Tenerife in prestito dal Museo del Prado (in. 5508).

24. Agostino trafitto al cuore dalla Vergine e dal Bambino Gesù

La tela fa parte del gruppo di quadri realizzati da Hidalgo per il monastero di san Felipe. Riprende un tema caro alla iconografia agostiniana, in parte già trattato al punto 17. di cui viene considerato un bozzetto contrassegnato dal n. P03514.

 

 

 

José García Hidalgo

José García Hidalgo (1646-1719) ha lasciato un diario della sua vita, senza però indicare nè dove né quando è nato. Le ricerche degli storici hanno appurato che è nato a Villena nel 1646. I suoi primi studi li compie a Murcia, nella bottega di Mateo Gilarte e Nicolás de Villacis. Intraprende quindi un viaggio in Italia e a Roma diventa discepolo di Giacinto Brandi, i cui insegnamento gli permettono notevoli progressi. Conosce Pietro da Cortona, Salvator Rosa e Carlo Maratta, ma il clima romano purtroppo di dimostra dannoso per la sua salute, per cui è costretto a tornare in Spagna. Qui lavora come giovane allievo di Carreño e ha la possibilità di migliorare ulteriormente la sua tecnica. Si trasferisce a Madrid, dove lavora a una serie di ventisette quadri che descrivono la vita di sant'Agostino, per il chiostro di San Felipe el Real. Quest'opera lo tiene occupato, con altre commissioni da parte del re, fino al 1711. Il re Filippo V lo creò suo primo pittore nel 1703 e lo insignì del cavalierato dell'Ordine di San Michele. In vecchiaia si ritirò nel convento di San Felipe dove morì probabilmente nel 1719. Nel 1691 ha pubblicato il libro Principios para estudiar la nobilissima arte de la Pintura. Diede alle stampe anche molte altre opere di anatomia e di pittura ad uso degli studenti. Le sue opere sono conservate a Madrid, Valencia, Sigüenza, San Jago e Guadalaxara.