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CICLo AGOSTINIANo di Andria

Interno della chiesa di S. Agostino ad Andria

Interno della chiesa di S. Agostino ad Andria

 

 

MAESTRO DI ANDRIA

1774

Andria, chiesa di sant'Agostino

 

Scene dalla vita di sant'Agostino

 

 

 

Nella volta della navata e del presbiterio della chiesa di sant'Agostino ad Andria sono conservati quattro medaglioni che descrivono altrettante scene della vita di Agostino. Vi scopriamo l'episodio del Tolle lege nel giardino della casa di Milano, il battesimo, la consegna della regola ai monaci agostiniani e infine Agostino che combatte e prevale sugli eretici.

Sul grande arco tra la navata e il presbiterio si può osservare anche lo stemma degli Agostiniani che si presenta con uno scudo con l'aquila a due teste incoronata, nel cui centro è dipinto un cuore trafitto che è adagiato sulla regola e circondato dai simboli episcopali.

Sull'altro lato del medesimo arco si scopre un grande cartiglio che riporta la scritta: FORTITUDO MEA ET LAUS MEA DOMINUS / PSA. Su un altro arco, tra la volta del presbiterio e quella del coro, sono stati predisposti altri due cartigli. Quello posto verso la navata riporta la scritta: SOLI DEO HONOR ET GLORIA. Su quello invece rivolto al coro si può leggere: EXALTABO TE DOMINE / QUONIAM SUSCEPISTI ME, NEC DELECTASTI INIMICOS MEOS SUPER ME / PSAL. 29 VI / 1774.

Quest'ultima data si riferisce quasi certamente al termine dei lavori che vennero eseguiti ai tempi del P. Maestro Ricatti in pieno periodo barocco.

 

Grazie agli undici finestroni che si aprono lungo la navata la volta si presenta luminosissima. Tanta copia di luce riesce a dare pieno risalto al gioco degli stucchi sugli archivolti e nelle lunette. La stessa luce si riflette sui monumentali fornici degli altari laterali e sull'altare maggiore settecentesco ricco di marmi policromi. Gli affreschi della volta vennero descritti da un letterato locale, un certo Borsella con queste parole: "... volgiamoci agli affreschi, che molto più splendida rendono questa casa del Signore. Il primo di essi mostra Agostino in abito del secolo, seduto sotto ad una ficaia, levato il viso mirabondo ad un Angelo porgendogli la sacra Bibbia col motto Tolle lege. In seguito Agostino che riceve il lavacro di salute da Ambrogio con la maggior pompa liturgica. Di poi l'Ipponese in abito claustrale promulgante la sua regola, che ha in mano, agli alunni, che il cerchiano con grande attenzione. Finalmente Agostino in abito dottorale, fulminante anatemi con la brandita di Padre Eccelso della Chiesa, contro quella sacrilega setta, di cui già fu acerrimo difensore. La innocente rozzezza della scena campestre, la magnificenza delle vesti; la grandiosa vasca dell'acqua, la solennità del battezzante, e la umiltà del battezzato; i veraci effetti sculti nel volto dei Monaci udenti la santa regola del Magistero, l'ansia del regolatore; la severa maestà del Padre della Chiesa ed una misteriosa paura affaticante, un gruppo di demoni, così orridi, folgorati nelle avvampate mentre avviticchiati da serpi, ed aspre ceraste, vomitanti fiamme dalle spalancate bocche con gli occhi così torvi in quei volti, tanto spaventevoli, e truci rendono non poco pregevoli i suddetti affreschi. Le cornici che li ricingono di uno stile capriccioso, servono al maggior merito alla mano maestra, che le congegnò." [G. Borsella, "Andria Sacra", Andria, 1918]

 

In origine dedicata a S. Leonardo, la chiesa fu edificata nel XIII secolo su ordine del Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici, Herman Von Salza, amico e consigliere di Federico II di Svevia. Distrutta nel 1350 dall'esercito ungherese, fu affidata da Francesco II del Balzo agli Agostiniani Scalzi che la dedicarono a sant'Agostino. Di grande interesse è il portale maggiore, mirabile esemplare di arte gotica, con ricchissime decorazioni, Si possono riconoscere ben sette fasce di coronamento floreale e nella lunetta c'è un bassorilievo con Cristo fra S. Remigio e S. Leonardo.

L'interno della chiesa è stata decorata con stucchi barocchi nel Settecento. Ha una sola navata e una serie di altari laterali in marmi policromi di fattura napoletana ricchi di quadri e affreschi. Prossimo alla chiesa sorge l'ex convento costruito dagli Agostiniani.

 

Notiamo infine che nella sagrestia della congrega di S. Monaca stabilita in questa Chiesa, è affisso un antico quadro appartenente un tempo ai Teutonici che rappresenta S. Gregorio Magno, a dritta nel mezzo S. Agostino, con in mano la esposizione della scrittura, quindi vi é il Cardinale S. Bonaventura, e in fine S. Ambrogio, che sono i principali dottori della Chiesa. Tutti sono vestiti pontificalmente secondo il proprio ordine.