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CICLo AGOSTINIANo di Enderle a Lauingen

La scena del tolle lege nel giardino di Milano: affresco di Enderle nella chiesa di S. Agostino a Lauingen

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

JOHANN BAPTIST ENDERLE

1791

Chiesa degli Eremitani di Lauingen

 

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

 

La scena proposta da Enderle è un classico nella iconografia agostiniana. Qui il pittore propone una scena arcadica dove Agostino, seduto sulla sinistra in abiti sfarzosi d'epoca, tenendo la mano destra su un libro aperto rivolge lo sguardo ad una luce rivelatrice che emana da una nube di fuoco e di luce che rappresenta Dio e il suo mistero.

Sulla destra un altro personaggio, probabilmente Alipio, assiste alla scena allargando le braccia in segno di meraviglia e di stupore per quanto sta accadendo.

Un ampio giardino con sullo sfondo una architettura classica fanno da scenario a questo episodio che si svolse a Milano determinando una svolta fondamentale nella vita di Agostino.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29