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PITTORI: Ambrogio da Fossano

Santa Monica di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone

Santa Monica

 

 

AMBROGIO DA FOSSANO detto il BERGOGNONE

1514-1515

Sala Capitolare, Santa Maria della Passione, Milano

 

Santa Monica

 

 

 

All'interno della Sala Capitolare si trova una splendida serie di affreschi del Bergognone che illustrano i santi agostiniani della congregazione lateranense. Il Bergognone vi fu chiamato dai monaci Lateranensi che celebravano in Santa Maria della Passione e che avevano il convento annesso. I monaci Lateranensi seguivano la regola agostiniana e assieme agli Eremitani erano convinti di essere i diretti discendenti di quel movimento monacale che Agostino aveva impiantato e sviluppato in Africa nel IV-V secolo. Lungo la parete d'entrata Bergognone ha raffigurato i santi Dottori della Chiesa e sull'angolo, il pittore non ha dimenticato la madre di Agostino. Monica vi è stata raffigurata con le vesti di una monaca: nella tradizione agostiniana in effetti era considerata come la fondatrice del ramo femminile dell'ordine monacale. Monica indossa una tonaca color marrone con in testa un velo bianco. In mano ha un libro aperto: il viso è giovanile e lo sguardo dolce e intenso. Questo affresco è una delle opere dell'ultimo periodo della sua attività: nella sala capitolare di Santa Maria della Passione a Milano (1514-1518) il maestro eseguì uno dei suoi maggiori tardi capolavori.

 

 

Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (1450-1522)

Di formazione foppesca, anche se ne ingentilisce i modi, Bergognone riprende dalla cultura fiamminga, giuntagli attraverso la Liguria, sia gli stilemi iconografici quanto l'uso della luce e degli ariosi paesaggi. Alla fine degli anni ottanta venne influenzato dall'opera sia di Leonardo che, soprattutto, di Bramante. I suoi paesaggi preludono ai pittori realistici bresciani nel Cinquecento, mentre il pietismo dei soggetti religiosi lo si ritrova sia nei leonardeschi lombardi sia in tanta pittura tarda manieristica. Molti pittori furono suoi allievi e seguaci, tra i quali si distinse Bernardino Lanzani di San Colombano al Lambro.

Risalgono agli anni giovanili anche le sue prime due pale con Madonna e Santi dal respiro monumentale, dipinte per il protonotario apostolico Calegrani, originario di Arona: la prima (1484) si trova ancora alla Collegiata dei SS. Gratiniano e Felino ad Arona, sua collocazione originaria, mentre la seconda (realizzata nel 1488 per la chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia) è oggi alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

Tra il 1488 e il 1495 Bergognone fu attivo nella fabbrica della Certosa di Pavia, dove realizzò, oltre ad un gran numero di affreschi, ben nove pale d'altare (ne rimangono sei, tre in loco, due alla National Gallery di Londra e una a Poznan). Ancora in loco sono oggi la Crocifissione (firmata e datata 1490), i pannelli con i Dottori della Chiesa, le monumentali pale di Sant'Ambrogio (1490) e San Siro (1491). Proprio confrontando questi ultimi due dipinti si nota, tra il 1490 e il 1491, un cambiamento nello stile di Bergognone, che si fa più monumentale ed attento allo spazio prospettico, seguendo la lezione di Bramante.

L'ultimo periodo di attività dell'artista si inaugura con un breve ritorno alla Certosa di Pavia (1514), dove affresca una delicata Madonna del Latte nella volta del refettorio, decorando le lunette dello stesso ambiente con figure di apostoli a mezzo busto. Fra le ultime opere ricordiamo i Santi Rocco e Sebastiano (oggi in una collezione privata a Milano) e i monumentali affreschi nella sala capitolare di Santa Maria della Passione sempre a Milano (1514-1518), uno dei capolavori tardi del maestro. Nel 1518 affresca una cappella di San Pietro in Gessate con il Funerale di S. Martino. Del 1522 è invece l'Incoronazione della Vergine, conservata a Brera ma proveniente da Nerviano.