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PITTORI: Andrea di Niccolò

Adorazione dei pastori con Agostino e san Nicola da Tolentino

Adorazione dei pastori con Agostino e san Nicola da Tolentino

 

 

ANDREA DI NICCOLO'

1470-1490

Siena, Pinacoteca Nazionale

 

Adorazione dei pastori con Agostino, la Maddalena, san Gerolamo e san Nicola da Tolentino

 

 

 

L'opera è un olio su tela di piccole dimensioni, 66x129 cm e probabilmente era destinato a fungere da paliotto per un altare di modeste dimensioni. La scena raffigura l'adorazione di Gesù Bambino da parte dei Pastori e vede la presenza di santi che fanno da corona all'episodio. Troviamo sant'Agostino vestito da vescovo all'estrema sinistra assieme alla Maddalena, mentre a destra la scena si conclude con san Nicola da Tolentino e san Gerolamo dall'aspetto di eremita.

Agostino è inginocchiato con lo sguardo rivolto al presepio vivente, mentre la Maddalena sembra invitarlo con un gesto della mano sinistra a contemplare il Bambino Gesù. Il santo impugna nella mano destra il pastorale assieme a un libro rosso chiuso. La sua mano sinistra è invece appoggiata delicatamente al suo petto in atto di contrizione e di preghiera. Attorno alla mitra si nota il nimbo dei santi. Il viso di Agostino è di persona matura, ieratica, con una folta, ma curata barba grigiastra riccioluta che gli copre il mento. Sotto il piviale si intravede la presenza della cocolla dei frati neri agostiniani, un tipico simbolo che nella sua iconografia significa riaffermare la diretta dipendenza degli agostiniani dalle sua fondazioni monastiche in terra d'Africa. La scena è stata ambientata intorno a una grotta con una copertura a forma di capanna, sopra cui è stato posto un coro di angeli e la colomba dello Spirito Santo. Allargando lo sguardo al paesaggio raffigurato sullo sfondo, si possono osservare numerosi particolari dove si distinguono edifici e città murate. L'aspetto più interessante è lo sviluppo di vari episodi relativi alle vicende agiografiche dei santi rappresentati: si nota l'episodio della Fuga in Egitto, il Corteo dei Magi, la Maddalena penitente, l'Annuncio ai pastori e alcune scene di vita eremitica. L'esecuzione dell'opera viene attribuita ad Andrea di Niccolò, un pittore toscano documentato fin dal 1470 a Siena assieme a Giovanni di Paolo, allorché eseguirono alcune pitture per l'Ospedale di Santa Maria della Scala. La maggior parte delle sue opere purtroppo è andata persa,per cui risulta difficile ricostruire cronologicamente l'intera epoca della sua attività. Lo stile espressivo proprio di questa tela risulta debitore della pittura di Matteo di Giovanni e in particolare del Vecchietta, presso cui si crede che Andrea abbia svolto il suo apprendistato. L'opera è stata generalmente datata fra gli anni settanta e i primi anni ottanta del Quattrocento, in un periodo relativamente fecondo per l'autore. Gli storici sono generalmente d'accordo nel ritenere la sua esecuzione precedente al 1498, quando lo stesso pittore realizzò una pala per Casole d'Elsa.

 

Andrea di Nicolò di Giacomo

Documentato a Siena dal 1450 al 1529, Andrea di Niccolò nasce attorno all'anno 1440. Nel 1469, si sposa con Angelica di Francesco di Michele. Nel 1470, collabora con Giovanni di Paolo nell'esecuzione di alcune opere per l'Ospedale di S. Maria della Scala a Siena; nello stesso anno, realizza un tabernacolo per l'Oratorio della Compagnia di S. Bernardino. Nel 1477 affresca Scene della vita di San Lucia sulla stessa facciata dello stesso Oratorio. Nel febbraio 1509 è tra i testimoni in una causa contro un certo Neroccio di Benedetto. La sua pittura risente l'influenza del Vecchietta, del Neroccio e di Matteo di Giovanni, ed è rappresentativa della pittura senese nel secondo Quattrocento. L'ultimo suo lavoro è l'affresco datato 1514 a S. Maria a Piantasala a Casciano di Murlo.