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PITTORI: Mainardi SeBastiano

Madonna in gloria con Agostino e santi

 

 

MAINARDI SEBASTIANO

1494-1495

San Gimignano, Museo Civico

 

Madonna in gloria con Agostino e santi

 

 

 

L'opera attualmente ospitata nel Civico Museo di San Gimignano, proviene dal locale monastero di monache agostiniane di santa Maria Maddalena, istituzione religiosa per la quale la tavola fu realizzata da Bastiano Mainardi con la probabile collaborazione di Biagio d'Antonio.

Il fratello di Bastiano Mainardi, Giovanni, più volte ricoprì la carica di procuratore del monastero. la struttura dell'opera vede al centro l'immagine della Vergine con il Bambino fra le braccia. Sulla sinistra compaiono i santi Gimignano, patrono della città toscana e la Maddalena, cui era dedicato il convento. Dietro di loro, parzialmente nascosto, si può notare la presenza di sant'Agostino. Il santo è riconoscibile non tanto per le vesti episcopali, ma in quanto indossa la cocolla nera dei monaci eremitani agostiniani.

A destra in primo piano scorgiamo santa Fina e Giovanni Battista. La presenza di quest'ultimo può essere interpretato come un doveroso atto di omaggio a Firenze, sotto la cui supremazia sottostava la città, mentre santa Fina è una patrona cittadina di san Gimignano. Seminascosto troviamo infine san Gerolamo, la cui testa è identica a quella che Mainardi affrescò nella Cappella del Palazzo del Bargello a Firenze pochi anni prima nel 1490. Nel suo complesso il dipinto riprende la struttura compositiva di una pala che fu iniziata tra il 1492 e il 1494 nella Bottega del Ghirlandaio, dove Mainardi lavorò e che fu completata da Fra' Bartolomeo verso il 1496 per la chiesa di san Francesco a Casciano.

 

 

Mainardi Bastiano

Bastiano ovvero Sebastiano Mainardi nacque a San Gimignano nel 1466. Alla famiglia Mainardi appartennero molti personaggi di spicco, a cominciare da suo padre, "aromatarius", noto ai concittadini per aver assunto la carica di gonfaloniere del Comune tra il 1459 e il 1467. Lavorò a partire dal 1475-1477 nella bottega di suo cognato Domenico Ghirlandaio e operò soprattutto a Firenze e San Gimignano. I primi lavori che portò a termine appartengono alle grandi commissioni richieste alla bottega del cognato. Tra il 1485 e il 1490 fu presumibilmente impegnato, al seguito della bottega del Ghirlandaio, nell'esecuzione del ciclo di Storie della Vergine e di Giovanni Battista per la cappella Tornabuoni del coro di S. Maria Novella a Firenze, per quanto la sua mano sia difficilmente identificabile rispetto a quella degli assistenti. Nel 1485 lo troviamo al Cenacolo del Museo Nazionale di San Marco, dove Ghiurlandaio si limitò a disegnare l'insieme e assegnò in larga parte la pittura a Sebastiano ed a suo fratello David.

In queste opere sono visibili vari autoritratti di Sebastiano, spesso accanto a Domenico, riconoscibile, secondo Vasari, nel giovane dai lunghi capelli. Al 1490 risalgono la Vergine assunta in cielo che rimette la cintola a san Tommaso della cappella Baroncelli in S. Croce a Firenze. Sempre a San Gimignano affrescò una serie di lunette nello Spedale di Santa Fina con i Santi Bartolo, Gimignano, Pietro martire e Niccolò. Alla fine del Quattrocento è ascrivibile anche la Madonna col Bambino ad affresco nella Cappella del Bargello di Firenze. Tra le pitture su tavola sono interessanti una serie di Madonne col Bambino conservate in varie località.Si dedicò anche ai ritratti, soprattutto femminili, nella cui esecuzione raggiunse una notevole perizia tecnica, tanto da rendere incerta l'attribuzione a lui o al cognato Domenico.

Morì nella seconda metà di settembre 1513 a causa dell'ondata di peste che sconvolse Firenze, in cui perirono anche le figlie Maria e Dianora.