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PITTORI: Mariotto di Nardo

Vergine con il Bambino e santi, battesimo di S. Agostino

Vergine con il Bambino e santi, battesimo di S. Agostino

 

 

MARIOTTO DI NARDO

1421

Greve in Chianti, Pieve di S. Leolino

 

Vergine con il Bambino e santi, battesimo di S. Agostino

 

 

 

La pala d'altare di Mariotto di Nardo che si trova nella Pieve di san Leolino a Greve in Chianti raffigura in diverse scene molteplici santi. Nei pinnacoli troviamo, al centro, il Cristo Redentore benedicente con ai suoi fianchi, in due scene distinte, l'Angelo annunciante e Maria Vergine annunciata. Al centro della pala la scena principale presenta Cristo in pietà tra la Madonna in trono e san Giovanni Evangelista: ai lati, nelle nicchie e nella sottostante predella, scopriamo Santa Caterina d'Alessandria, San Francesco d'Assisi che riceve le stimmate, la Decapitazione di san Giovanni Battista, Sant'Antonio Abate, San Domenico, Sant'Ambrogio che battezza sant'Agostino, il Martirio di san Lorenzo, Santa Lucia, la Madonna con Bambino e angeli, San Francesco d'Assisi e san Giovanni Battista, Sant'Ambrogio e san Lorenzo.

 

La pieve di San Leolino si trova a Panzano in Chianti, una frazione di Greve in Chianti nella campagna fiorentina.

È citata già nel 982 in una pergamena dell'abbazia di Passignano. L'attuale chiesa risale al XII secolo e nel medioevo ebbe una grande importanza da cui dipendevano 14 chiese suffraganee. Nel 1508 il patronato della chiesa passò all'ospedale di fiorentino di Santa Maria Nuova. La facciata, nella forma attuale a capanna, è preceduta da un porticato rinascimentale su colonne di arenaria di ordine tuscanico eretto nel XV secolo. L'interno custodisce un ricco patrimonio di opere d’arte, tra cui un trittico trecentesco rappresentante la Madonna col Bambino e lo sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Santi Paolo e Pietro del Maestro di Panzano e un polittico raffigurante la Madonna col Bambino e Santi eseguito da Mariotto di Nardo nel 1421.

Questa pregevole pala è stata recentemente restaurata dal Laboratorio di restauro Dambra di Firenze, diretto dalla Dott.ssa Gabriella Forcucci, sotto l'attenta e competente supervisione della Dott.ssa Caterina Caneva della Soprintendenza di Firenze.

 

Mariotto di Nardo

Figlio dello scalpellino Nardo di Cione, Mariotto compare per la prima volta nelle carte d'archivio tra il 1389 e il 1390 quando si iscrive all'Arte dei Medici e Speziali. Al 1389 va ricondotta una delle prime opere documentate del pittore, la pala - ora smembrata - per l'altare della cappella Da Filicaia nel convento di Santa Maria degli Angeli. Fra il 1391 e il 1392 lavorò ad un polittico per la cappella Corsini nel monastero di San Gaggio a Firenze mentre nel 1394-1395 gli viene commissionata la pala d'altare della chiesa di San Donnino in Villamagna. Nel 1411 fu incaricato di realizzare i cartoni per alcune vetrate della chiesa di San Domenico a Perugia, nel 1412 il trittico, anche questo perduto, per Santo Stefano al Ponte di Firenze e nel 1413 fu attivo presso Santa Maria Primerana a Fiesole. A questo primo corpus di opere documentate gli storici dell'arte hanno in seguito aggiunto la decorazione della sala del capitolo in San Francesco a Pisa (1391), la pala d'altare eseguita in collaborazione con Niccolò di Pietro Gerini e datata 1393 con la Vergine col Bambino destinata alla chiesa di Santa Cristina in Pagnana vicino a Empoli. L'Annunciazione delle Gallerie dell'Accademia di Firenze, collocabile tra il 1400 e 1402, marca un accentuazione stilistica verso il gotico internazionale che non può prescindere dalla conoscenza di Lorenzo Monaco. Le ultime opere mostrano una certa regressione verso modi più grevi e ripetitivi; ne sono un esempio l'Incoronazione della Vergine presso il Museo della Certosa del Galluzzo, la Trinità di Santa Maria dell'Impruneta (1418) e la pala d'altare per San Leonino in Panzano (1421). Mariotto si dedicò infine a una importante attività di miniaturista che lo impegnò, fra le altre cose, nella decorazione di una copia della Divina Commedia conservata nella Biblioteca Apostolica Vaticana (Vat. Lat. 4776).