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PITTORI: Melozzo degli Ambrogi

Agostino con i santi Girolamo, Gregorio Magno, Ambrogio, la Colomba dello Spirito Santo e angeli

Agostino con i santi Girolamo, Gregorio Magno, Ambrogio, la Colomba dello Spirito Santo e angeli

 

 

MELOZZO DEGLI AMBROGI

1450-1494

Roma, Basilica di Santa Francesca Romana al Foro ovvero chiesa S. Maria Nova

 

Agostino con i santi Girolamo, Gregorio Magno, Ambrogio, la Colomba dello Spirito Santo e angeli

 

 

 

L'affresco è attribuito a Melozzo degli Ambrogi Pseudonimo di Melozzo da Forlì, pictor papalis, che lo dipinse nella volta della prima Cappella a destra, già dello Spirito Santo, nella chiesa di Santa Maria Nova a Roma meglio nota come Basilica di Santa Francesca Romana al Foro. L'opera raffigura, oltre ad Agostino, gli altri Dottori della Chiesa e cioè san Girolamo, san Gregorio Magno e sant'Ambrogio. Con loro il pittore ha infine raffigurato la Colomba dello Spirito Santo e angeli in ossequio alla collocazione dell'affresco realizzato per celebrare lo Spirito Santo.

Agostino è stato raffigurato solo nel suo studio, vestito da vescovo, con la mitra in testa, mentre sta meditando su un passo scritto su un libro deposto su un tavolo. Il volto del santo è visto di profilo, ha una lunga e folta barba, mentre lo sguardo sembra assorto nei pensieri che lo portano a meditare lo Spirito Santo.

La chiesa di santa Francesca Romana, anche nota come Santa Maria Nova è stata fondata nel IX secolo e dedicata dal XV secolo all'omonima santa, le cui reliquie sono conservate nella cripta. La basilica sorge tra il Foro Romano e il Tempio di Venere. Al suo interno è sepolto papa Gregorio XI, che riportò il papato a Roma da Avignone.

Costruita su di un preesistente oratorio, voluto da papa Paolo I, dopo i restauri del X secolo, fu dedicata alla Madonna e il titolo di Santa Maria Nova per distinguerla dall'altra chiesa del Foro Romano avente la stessa dedica, Santa Maria Antiqua. Con la traslazione delle reliquie di santa Francesca Romana nella cripta, nel Quattrocento la chiesa cambiò dedica per assumere quella odierna.

La chiesa ospita un'antica splendida icona della Madonna Hodighitria che risale al V secolo e che è stata qui traslata da Santa Maria Antiqua. In questa chiesa venne sepolto il pittore Gentile da Fabriano nel 1427, ma della sua tomba non è rimasta traccia.

 

 

Melozzo da Forlì

Melozzo di Giuliano degli Ambrosi, detto Melozzo da Forlì (1438-1494) fu uno dei massimi esponente della scuola forlivese di pittura e di architettura del Quattrocento. Nelle sue opere si nota l'uso illusionistico della prospettiva, tipico di Andrea Mantegna, assieme a figure monumentali espresse con colori limpidi, vicine ai modi di Piero della Francesca. La luce intensa e limpida della sua pittura richiama quella dei "pittori di luce" fiorentini, come Domenico Veneziano e l'ultimo Beato Angelico. Fu il primo a praticare con grande successo lo scorcio dal basso, "l'arte del sotto in su, la più difficile e la più rigorosa".

Tra i suoi discepoli va ricordato il pittore Marco Palmezzano, certamente il più famoso di tutti, appartenente anch'egli alla scuola forlivese. Altri pittori su cui Melozzo esercitò la propria influenza diretta si riconoscono in Lorenzo da Viterbo, Antoniazzo Romano, Giovanni Maria Falconetto, Giovan Battista Rositi, Giovanni del Sega e il cosiddetto Maestro dei Baldraccani. In architettura, influì fortemente sull'opera di un altro forlivese, Pace di Maso del Bombace.