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PITTORI: Michael Pacher

Sant'Agostino Padre della Chiesa di Michael Pacher

Sant'Agostino Padre della Chiesa

 

 

MICHAEL PACHER

1435-1498

Bressanone, monastero di Novacella

 

Sant'Agostino Padre della Chiesa

 

 

 

 

Nel 1467 fu nominato prevosto dell'abbazia agostiniana di Novacella Leonhard Pacher, che forse era parente del pittore Michael. Sotto la sua direzione il monastero conobbe un periodo di imponente attività edilizia e una grandiosa fioritura artistica. Voleva trasformare in una grande cattedrale gotica la chiesa e per questo deve essersi avvalso dell'aiuto di Michael: tuttavia furono realizzati solo il presbiterio ed un terzo delle navate. Inoltre si costruì una sagrestia gotica a due piani dove Michael affrescò i quattro Padri della Chiesa sulle sue volte. Agostino è raffigurato seduto davanti a un leggio intento a scrivere, mentre una colomba gli volteggia sulla testa. E' vestito da vescovo e l'ambiente è curato come una miniatura gotica con particolari assai curati.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6

 

 

Michael Pacher

Nato forse a Novacella (Neustift) presso Bressanone o a Brunico, intorno al 1435, questo pittore eseguì diverse Pale d'Altare e lavorò per la Chiesa dell'Abbazia di Novacella, un monastero agostiniano, dove fu sempre vivo un culto ad Agostino come padre spirituale dei canonici che reggevano il complesso abbaziale. Sulla vita di Michael Pacher si possiedono poche notizie sicure, perlopiù ricavate da documentazione indiretta, come fatture, contratti e ricevute di vario tipo.

Dopo avere iniziato, tra il 1443 e il 1445, il suo apprendistato nelle botteghe della città vecchia (Stadtgasse), e avere completato il primo ciclo di quattro anni di formazione, si recò, come era uso allora, a perfezionarsi per un paio d'anni altrove. Intorno al 1450 lo si trova a Padova, dove entra in contatto con l'arte di Jacopo Bellini, Donatello ed Andrea Mantegna. Il periodo italiano ed i contatti avuti con questi importanti artisti, segneranno tutta la sua produzione artistica successiva. Rientrato a Brunico, dove ottenne la cittadinanza e il titolo di maestro d'arte, si sposò con Ottilia (di cui si ignora il cognome), da cui ebbe almeno un figlio, Hans, che seguì le sue orme come artista, e una figlia, Margarete.

Tra gli allievi della sua scuola vi fu anche un Friedrich Pacher che è conosciuto come artista di valore, ma non è chiaro se e in che modo sia imparentato con lui. Nel 1467 fu nominato prevosto dell'abbazia di Novacella Leonhard Pacher, che forse era parente del pittore Michael. Sotto la sua direzione il monastero conobbe un periodo di imponente attività edilizia e una grandiosa fioritura artistica.

Verso il 1471 deve aver compiuto un viaggio nelle Fiandre dato che si ha notizia di suoi contatti con artisti fiamminghi del tempo. Si hanno anche indizi di un suo soggiorno alla corte ducale di Mantova, forse su chiamata dei Gonzaga. Negli ultimi tre anni di vita si stabilì a Salisburgo, dove operò e concluse la sua esistenza: muore infatti nell'agosto 1498 in questa città o comunque nel territorio della sua diocesi e viene considerato uno dei maestri più importanti del tardogotico austriaco.

Partito dallo stile dei maestri sudtirolesi, intorno al 1450 Michael Pacher perviene, sotto l'influsso di Hans Multscher e della scuola del Norditalia, in particolare dello scultore Donatello e del pittore Andrea Mantegna, ad un linguaggio artistico nuovo per i territori di lingua tedesca. Plasticità, espressione intensa e gesti eloquenti caratterizzano le sue figure. Il suo modo di trattare luci e ombre conferisce alle sue immagini un un aspetto realistico. Egli unisce idealmente scultura lignea e pittura. Le opere più conosciute di Michael Pacher sono le sue preziose pale d'altare, tra cui: il Flügelaltar di san Lorenzo nella chiesa di San Lorenzo vicino a Brunico, il Flügelaltar di Maria per la chiesa parrocchiale di Gries presso Bolzano il trittico di Sankt Wolfgang im Salzkammergut (detto Pacher-Altar) e il Flügelaltar dei Padri della Chiesa per il Monastero di Novacella presso Bressanone, oggi conservato nell'Alte Pinakothek di Monaco che stiamo analizzando. Solo il Flügelaltar di St. Wolfgang si è conservato per intero. Notevoli esempi di affreschi del Maestro si possono trovare nella importante Basilica romanica benedettina di S. Paolo a Lavanttal in Carinzia. In essi Pacher rappresenta un ciclo di raffigurazioni di santi all'interno di volte gotiche, che avevano sostituito i soffitti piatti romanici dopo un incendio. Molte sue opere minori spesso riconducibili alla sua scuola, sono disseminate in diversi paesi del Sudtirolo, in Austria nelle regioni del Tirolo, del Salisburghese e della Carinzia ed in Germania in alcune zone della Baviera.