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PITTORI: Bononi Carlo

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BONONI CARLO

1622

Reggio Emilia, Basilica della Madonna della Ghiara

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Dopo i dipinti magniloquenti e grandiosi di S. Maria in Vado l'opera di Carlo Bononi si accentua nella decorazione della cappella Gabbi, o dell'Arte della Seta, nella Basilica della Madonna della Ghiara a Reggio Emilia, dove fu chiamato nel 1621 a sostituire Guercino. Bononi completò gli affreschi fra ottobre ed il marzo dell'anno successivo, eseguendo le figure dei quattro Dottori della Chiesa, le otto beatitudini e la Potestà spirituale. Nello stile esecutivo si notano convergenze con Tiarini, che lavorava in contemporanea nella medesima chiesa. Bononi in questa occasione fa dialogare il sacro con la realtà quotidiana, tanto che le figure religiose dei quattro Dottori sono contemporaneamente reali e umane.

La cappella costituisce uno dei quattro spazi quadrati e cupolati a fianco dei bracci della croce greca che presentano una sintesi cronologica del tempo del mondo. Nella prima cappella è rappresentato il tempo del paganesimo, simboleggiato dalle sibille. Segue il tempo dell'Antico Testamento, con i profeti biblici, poi il tempo del Vangelo con i quattro evangelisti, e infine il tempo della Chiesa, con i Dottori della Chiesa.

Agostino è raffigurato nelle sue vesti episcopali seduto davanti a uno scranno dove è appoggiato un libro aperto che indica con la mano destra mentre volge lo sguardo al fedele che lo osserva. Il volto del santo ha un aspetto maturo ma dolce nella espressione, con una folta barba grigiastra che gli copre il mento.

 

La chiesa della Beata Vergine della Ghiara, noto anche come basilica della Madonna della Ghiara, è un grandioso edificio religioso di Reggio Emilia. L'edificio è di proprietà comunale ed è officiata dall'ordine religioso dei Servi di Maria. La chiesa fu edificata in ringraziamento a un miracolo dovuto a una immagine della Vergine che sorgeva nelle vicinanze. Il complesso moderno dall'aspetto grandioso e monumentale ha sostituito l'originario più semplice edificio eretto dai frati serviti ai quali apparteneva il luogo sin dal 1313. L'immagine di una Madonna, dipinta sul muro dell'orto dei religiosi, fu riprodotta in carta da Lelio Orsi nel 1569 e ridipinta da Giovanni de' Bianchi detto il Bertone nel 1573. Nel 1596 l'immagine venne trasferita in una piccola cappella. Le cronache contemporanee riferiscono che un certo Marchino da Castelnovo Monti, sordomuto dalla nascita, sarebbe stato miracolato dalla vergine e avrebbe riavuto l'uso della parola e dell'udito. Sei giorni dopo sarebbe avvenuto un ulteriore miracolo, con l'improvvisa guarigione di una donna, Margherita, ammalata da diciotto anni.

 

 

Bononi Carlo

Bononi, secondo le fonti settecentesche, nacque a Ferrara verso il 1569. Lavorò per committenti sia religiosi che profani tutta Italia, dalla Liguria al Trentino-Alto Adige, dall'Emilia alle regioni del centro Italia. Al dire degli autori settecenteschi si sarebbe formato nella bottega di Giuseppe Mazzuoli, noto come il "Bastarolo". Sul finire del Cinquecento entrò in contatto con la scuola bolognese. In questa città eseguì alcuni lavori presso la chiesa di San Salvatore intorno al secondo decennio del Seicento. A inizio secolo Bononi si era trasferito a Roma dove rimase influenzato dalle opere di Caravaggio, di cui realizzò varie copie. Bononi tuttavia abbandonò le influenze caravaggesche per perseguire di un mondo favoloso dalla luminosità irrealisticamente contrastata. Durante il suo soggiorno a Fano, lavorò nella basilica di San Paterniano, dove emergono elementi tardo manieristici che presentano innovazioni che anticipano il gusto barocco. Una caratteristica tipica delle sue opere è la forza emotiva che si sviluppa da ogni figura e da ogni composizione. I lavori più significativi della sua maturità si trovano a Ferrara nella chiesa di Santa Maria in Vado e a Reggio Emilia nella Basilica della Madonna della Ghiara, dove lo stile dei dipinti si avvicina sia a Guercino che a Lanfranco. Tra i suoi allievi si ricordano Alfonso Rivarola detto il Chenda, Giovanni Battista dalla Torre e Camillo Berlinghieri. Anche suo nipote Lionello Bononi fu un discreto pittore. Morì a Ferrara nel 1632.