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PITTORI: Ramon Bayeu

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BAYEU RAMON

1760-1780

Artnet, collezione privata

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Quest'opera attribuita a Ramon Bayeu è stata presentata nel corso di un'asta di Artnet. L'immagine raffigura sant'Agostino assiso su una nuvola con tutti i suoi attributi episcopali. Nella mano destra regge un grande libro chiuso, mentre distende il braccio sinistro con la mano aperta. Alle sue spalle si nota la presenza di un semplice bastone pastorale. Il santo dall'aspetto vegliardo, con una folta barba grigia, ha lo sguardo rivolto verso l'alto. In testa porta una mitra bianca senza decorazioni, mentre sulle spalle di distende il piviale color verde. La posizione del santo e l'ampio panneggio conferiscono ad Agostino una straordinaria dinamicità. La figura di Agostino è stata dipinta a olio su tela su un quadro delle dimensioni di 18,5 x 20 cm. Ai piedi del santo un angioletto gli offre con la mano sinistra un cuore fiammante, frequente simbolo utilizzato per identificarlo e riconoscerlo.

La figura del santo è in una posizione raccolta e l'illuminazione della scena esprime una maturità che ormai ha superato i forti contrasti chiaroscurali della giovinezza. Anche in questa occasione mentre le sue opere finite sono fredde e accademiche, i suoi schizzi rivelano la loro vena stile tardo barocco, dove si lavora con tocchi veloci e fluidi, con colori vivaci ed eleganti.

 

 

Ramón Bayeu y Subías

Questo pittore nasce a Saragozza nel 1734, città dove ha eseguito diverse commissioni per chiese e conventi, tra cui la Certosa di Aula Dei. Il più celebre artista Anton Raphael Mengs lo propose nel 1762 per decorare il Palazzo Nuovo. Nella sua attività Bayeu ha eseguito soprattutto affreschi, la cui migliore realizzazione è probabilmente costituita dalla decorazione della cupola della stanza dei principi delle Asturie con il tema Ercole sull'Olimpo nel 1768. Riguardo ai temi di carattere religioso affrontati nella sua carriera va ricordato l'importante ciclo di undici scene che decorano il chiostro della Cattedrale di Toledo che vennero realizzate tra il 1776 e il 1787. Nello stesso periodo dipinse la cappella reale nel Palazzo di Aranjuez. Dopo la partenza di Mengs nel 1777 pera Roma, Bayeu divenne il primo pittore e il primo interprete delle attività artistiche cittadine. Nel 1785 Carlo III gli commissionò il restauro dei dipinti delle collezioni reali, ma l'eccessivo lavoro compromise la sua salute. Nel 1786 si ammalò e Goya lo sostituì presso l'Accademia di San Fernando, dove aveva ricoperto l'incarico di direttore della pittura dal 1788. Per curarsi Bayeu si ritirò a Saragozza nel 1791, dove dipinse per la cappella del Palazzo Reale. Furono i suoi ultimi lavori e morì nel 1795.

Il suo stile fu influenzato soprattutto da Giaquinto e González Velázquez. All'inizio della sua attività artistica Bayeu costitutì uno dei massimi esponenti della pittura spagnola del tardo barocco, ma l'incontro con Mengs lo portò ad assimilare i principi neoclassici. Nei suoi schizzi, Bayeu armonizza il rigore formale di Mengs con le tecniche e le risorse pittoriche di Giaquinto.