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PITTORI: Carlo Giuseppe Ratti

I Santi Agostino, Monica e S. Lucia in adorazione della Trinitàa

I Santi Agostino, Monica e S. Lucia in adorazione della Trinità

 

 

CARLO GIUSEPPE RATTI

1775-1782

Savona, chiesa di santa Lucia

 

I Santi Agostino, Monica e S. Lucia in adorazione della Trinità

 

 

 

La pala d'altare è collocata sull'unico altare della chiesa savonese di Santa Lucia. Questo modesto edificio religioso sorge su uno sperone di roccia un tempo a picco sul mare, lungo una vecchia strada. Si presenta a navata unica e presbiterio quadrato e probabilmente l'edificio è il rifacimento seicentesco di una più antica struttura di epoca imprecisata. Vi risiede la Confraternita dei santi Agostino e Monica.

Incerta è la data della fondazione di questa antica confraternita. E' nota che dal 1539 si riuniva nella Domus Sancti Augustini Episcopi et Confessoris, nella contrada dei battuti. Dopo la demolizione della Domus, i disciplinanti si trasferirono in una piccola cappella vicino al convento degli agostiniani. Dal 1580 essi si unirono alla Confraternita di santa Monica e dal 1750 fino al 1819 la loro sede fu trasferita nel piccolo Ospizio dei santi Crispino e Crispiniano. Dopo furono ospitati nella seicentesca chiesa dell'ex-convento delle suore teresiane dello Spirito Santo, ma nel 1884 la chiesa fu espropriata dal Comune. Nel 1888 la confraternita riuscì a trasferirsi nella chiesetta di S. Lucia, sua attuale sede. Questa chiesa fu edificata nel 1436 nei pressi dell'antichissima chiesa di San Ponzio. Sulla semplice facciata a capanna si trova un affresco con Santa Lucia. Nel presbiterio la settecentesca ancona è inserita nella struttura barocca dell'altare, coronato da una raggiera dorata di cherubini. La pala che raffigura i Santi Agostino e Monica e la Trinità riprende un analogo soggetto di Carlo Giuseppe Ratti che si trova nell'Oratorio del Cristo Risorto, al quale è stata aggiunta posteriormente la figura di S. Lucia.

Il santo è in vesti episcopali inginocchiato a destra nella fascia inferiore ed ha lo sguardo che si volge verso l'alto in direzione della visione della Trinità. Il suo volto ha un aspetto vegliardo, con una folta barba grigiastra, che è ben evidenziata dal gesto della torsione del collo per volgersi verso l'alto.

La chiesa è meta di devozione e pellegrinaggio da parte dei savonesi il giorno 13 dicembre, data in cui si tiene la fiera di Santa Lucia. I confratelli, che indossano la cappa bianca con nastri verdi, sfilano nella processione del Venerdì Santo con due casse: L'Incoronazione di spine di Anton Maria Maria Maragliano, risalente al 1710, e Il Bacio di Giuda di Giuseppe Runggaldier datata 1926.

 

 

 

Carlo Giuseppe Ratti

Nasce a Savona nel 1737 figlio del pittore Giovanni Agostino Ratti e da Maria Rosalia Filipponi. Studia nella bottega del padre e, fra il 1756 e il 1759 si trasferisce a Roma, dove lavora con Placido Costanzi. Durante il soggiorno conosce Pompeo Batoni e in particolare di Anton Raphael Mengs. Ritornato a Savona avviò un lungo lavoro di revisione dell'imponente opera storiografica seicentesca di Raffaele Soprani dedicata agli artisti genovesi, che concluse nel 1762. In questa sua attività di storiografo nel 1764 pubblicò la sua prima guida artistica di Genova. Nel 1766 divenne accademico dell'Accademia Ligustica. Dal 1770 iniziò a viaggiare per l'Italia toccando varie città fra cui Roma, dove entrò a far parte dell'Accademia nazionale di San Luca. Nel 1775 fu nominato direttore dell'Accademia Ligustica. Come pittore lavorò a Genova a Palazzo Reale, Palazzo Rosso e Palazzo Ducale e in numerose commissioni in Liguria. Preparò inoltre pale d'altare e dipinti per la Basilica di Santa Maria del Mar a Barcellona (1873), per la Chiesa di Loreto a Lisbona (1785) e la chiesa di San Francesco a Urbino (1777). Morì a Genova nel 1795.