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PITTORI: Vitus Felix Rigl

Agostino cardioforo e il bambino con il cucchiaio

Agostino cardioforo e il bambino con il cucchiaio

 

 

VITUS FELIX RIGL

1753

Dillingen, chiesa di san Vito

 

Agostino cardioforo e il bambino con il cucchiaio

 

 

 

La raffigurazione pittorica di Agostino si trova nella chiesa parrocchiale di san Vito a Donaualtheim. Il santo vi appare nella sua dignità episcopale senza la mitra sulla testa, avendola deposta sul tavolo di lavoro presente al centro di un locale adibito a biblioteca. Anche il bastone pastorale è appoggiato nella stesso luogo. accanto alla mitra e a un voluminoso libro aperto. Agostino ha il volto di persona matura, una folta barba biondiccia, con lo sguardo rivolto verso l'alto alla ricerca dell'incontro estatico con Dio. il suo braccio destro si apre  dolcemente con in mano una penna, mentre con la sinistra regge nel palmo un cuore fiammante, suo tipico simbolo in età barocca.

Sotto il ricco piviale si nota bene la presenza della tunica nera dei monaci agostiniani. Ai suoi piedi un bambino seminudo gli offre un cucchiaio. Il gesto simbolico ricorda un episodio leggendario che lo vede protagonista nella sua ricerca di comprendere il mistero della Trinità.

L'episodio vede Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno passeggiare per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

 

La chiesa parrocchiale di San Vito si trova a Donaualtheim, un quartiere di Dillingen in BAviera, nel cimitero murato sul sito dell'ex castello dei Signori di Altheim. L'edificio venne costruito nel Seicento, ma a metà del Settecento fu ridisegnato in stile rococò. A una sola navata, la chiesa presenta colonne in marmo con capitelli compositi a stucco in parte dorato. Due archi dividono la volta a botte in tre campi affrescati e riccamente decorati con stucchi. Le volute di ghirlande di fiori, rose, rami di palma e teste d'angelo sono un'opera di Christian Greinwald. Sull'arco del coro si trova in un cartiglio a conchiglia il cronogramma: "aDoLesCentIMartIrIsaCra" (il giovane martire consacrato). Le lettere maiuscole MDCCLIII danno l'anno 1753, come anno di ristrutturazione della chiesa. Le grisaglie del parapetto della tribuna dell'organo rappresentano canti e angeli musicanti. Sono raffigurati la preghiera di santa Monica per il figlio Agostino, che si imbarca in Italia, il diritto di pregare il santo Paolo di Tebe e di S. Antonio l'Eremita, oltre all'immagine del Cristo crocifisso.

Il grande affresco sul soffitto della navata centrale ricorda san Vito cui è dedicata la chiesa. Le pitture portano la firma "VITUS FELIX RIGL PINXIT". Gli affreschi più piccoli nei pennacchi raffigurano i padri della chiesa Papa Gregorio Magno, Agostino, Ambrogio e Girolamo. L'affresco della cupola del coro presenta l'Incoronazione della Vergine circondata da scene del Vecchio Testamento come l'Arca di Noè, Abramo e il sacrificio di suo figlio Isacco, il re Davide con l'arpa e Mosè con le Tavole della Legge.

 

 

Vitus Felix Rigl

Vitus Felix Rigl nacque verso il 1717 ed è stato un pittore e affrescatore tedesco in stile rococò. Della sua vita conosciamo poco: si sa che nel 1743 si unì in matrimonio con Maria Regina Wolcker e che la sua ultima menzione risale al 1779. Si ritiene che si sia stabilito a Dillingen nel 1743, dopo avere sposato la vedova Maria Regina Wolcker, la cui attestazione si ritrova nei registri della parrocchia di Dillinger, dove leggiamo: "1743 Nov. 26 sposato D. Vincentius Felix Ingel (sopra queste parole si trova di una mano più tardiva: Rigel) pictor et vidua D. Maria Regina Wolckerin. Test: D. Joa. Gg. Eisenschmid et Da. Joa. Franck". Il nome è completamente errato e in più il suo nome non si trova nel registro battesimale di Dillinger: prima del 1743 non esisteva una famiglia con questo nome a Dillingen. Vitus Felix Rigl si trasferì nel 1764 ad Augusta. Dal 1743 al 1761 risiedette probabilmente a Dillingen. Il suo ultimo lavoro risale al 1779. Probabilmente era stato un dipendente di Wolcker e studiò gli affreschi di Scheffler a Dillingen e nell'area circostante, di cui seguì stile senza tuttavia raggiungerne il livello. Tra il 1746 e il 1755, sei suoi figli furono battezzati nella chiesa parrocchiale di Dillingen. Morì dopo il 1779.