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PITTORI: Daddi Bernardo

Sant'Agostino e san Giacomo Maggiore

Agostino e san Giacomo Maggiore

 

 

DADDI BERNARDO

1310-1348

Altomonte, Museo nella chiesa di S. Maria della Consolazione

 

Sant'Agostino e san Giacomo Maggiore

 

 

 

Nel Museo d'Altomonte, attualmente nella chiesa di S. Maria della Consolazione, si trovano due lavori di Bernardo Daddi (Firenze 1290-1348): un "San Giovanni Battista e S. Maddalena" (tavola di cm 48x23) ed un "S. Agostino e S. Giacomo" (tavola per cm 47x22). Tra le chiese più interessanti del XIV secolo, edificata nel borgo di Altomonte in piena epoca angioina, la chiesa di santa Maria della Consolazione rappresenta il massimo esempio di architettura sacra gotico-angioina presente in Calabria. La chiesa venne fatta costruire da Filippo Sangineto, sul posto della chiesetta normanna di S. Maria dei Franchi. fondata nel 1052. La volontà di edificare una chiesa da parte di Filippo di Sangineto conte di Altomonte e Corigliano nonchè barone di Sangineto, è testimoniata fin dal 1336 da un'iscrizione in latino, incisa sull'originaria campana di bronzo: "Nell'anno del Signore 1336 mentre governava il signore nostro Filippo Sangineto, nel diciannovesimo anno del suo domino, Cosma De Laurino mi costruì".

In quegli anni Filippo, mentre si trovava in Provenza, ebbe l'occasione di incontrare Papa Clemente VI, prigioniero ad Avignone. Dal Papa riuscì a ottenere nel 1342, con due distinte bolle, il permesso di costruire la chiesa ad Altomonte e di dedicarla a Santa Maria della Consolazione. La costruzione fu ultimata nel 1380. La chiesa era in origine a unica navata con transetto molto sporgente e coro di derivazione cistercense. Nel 1443 la chiesa passò ai Domenicani, che vi fondarono un monastero. Nel corso dei secoli i frati Domenicani presenti ad Altomonte la trasformarono in stile barocco, secondo la moda dell'epoca, e soltanto con gli ultimi restauri, il tempio è tornato all'antica austerità dello stile gotico.

Quando nel 1377 si estinse la linea maschile del Sangineto, la contea con il patronato su S. Maria della Consolazione passò ai Sanseverino, i quali l'ampliarono.

Nell'abside rettangolare, lungo le pareti, troviamo elementi di coro ligneo seicentesco; al centro della parete di fondo, c'è il sepolcro di Filippo Sangineto, di ignoto napoletano seguace di Tino da Camaino, costruito tra il 1352 e il 1377. Vi sono raffigurate le tre virtù teologali che sorreggono il sarcofago: sul fronte e sui lati di esso, i santi Andrea, Maddalena, Pietro, Giorgio, Paolo, santo martire, Antonio abate, Ladislao d'Ungheria e Stefano.

 

 

Bernardo Daddi

Documentato dal 1320 al 1348 a Firenze, lavorò nella bottega di Giotto. Daddi fu molto apprezzato e riuscì ad ottenere importanti commissioni sia dalle istituzioni che dalla borghesia divenendo uno dei pittori fiorentini più rinomati. Franco Sacchetti nel "Trecento Novelle" lo ricorda come uno dei migliori seguaci di Giotto, ma Vasari lo ricorda appena di sfuggita nelle Vite. Iscritto all'Arte dei Medici e degli Speziali sin dal 1319 firma la sua prima opera certa con il Trittico di Ognissanti datato 1328. In quest'epoca lavora ad affresco, nella Basilica di Santa Croce, dove decora la Cappella Pulci con Storie dei santi Stefano e Lorenzo. Rispetto agli stilemi giotteschi, Daddi esprime una pittura più raffinata che si avvicina probabilmente alla più aristocratica arte senese di Ambrogio Lorenzetti. L'Incoronazione della Vergine, tavola del 1344 per la chiesa di Santa Maria Novella a Firenze è una delle più solenni e trionfali figurazioni cristiane, che ha conosciuto una notevolissima fortuna soprattutto nell'arte dei secoli XIV e XV. Nel 1348 contrasse probabilmente la peste e morì.

La raffigurazione di Agostino con san Giacomo Apostolo è piuttosto rara. Detto il Maggiore (per distinguerlo dall'omonimo apostolo detto il Minore), Giacomo figlio di Zebedeo e Maria Sàlome e fratello dall'apostolo Giovanni Evangelista, nacque a Betsàida. Fu presente ai principali miracoli del Signore (Mc 5,37), alla Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (Mt 17,1.) e al Getsemani alla vigilia della Passione. Pronto e impetuoso di carattere, come il fratello, con lui viene soprannominato da Gesù «Boànerghes» (figli del tuono) (Mc 3,17; Lc 9,52-56). Primo tra gli apostoli, fu martirizzato con la decapitazione in Gerusalemme verso l'anno 43/44 per ordine di Erode Agrippa. Il sepolcro contenente le sue spoglie, traslate da Gerusalemme dopo il martirio, sarebbe stato scoperto al tempo di Carlomagno, nel 814. La tomba divenne meta di grandi pellegrinaggi medioevali, tanto che il luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago) e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica a lui dedicata.