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PITTORI: Simone di Filippo

Crocifissione di Cristo tra i dolenti, santa Maria Maddalena, san Girolamo e sant'Agostino

Crocifissione di Cristo tra i dolenti, santa Maria Maddalena,

san Girolamo e sant'Agostino

 

 

SIMONE DI FILIPPO

1391-1399

Bologna, Pinacoteca Nazionale

 

Crocifissione di Cristo tra i dolenti, santa Maria Maddalena, san Girolamo e sant'Agostino

 

 

 

La tavola di Simone di Filippo, noto anche con lo pseudonimo di Simone dei Crocifissi è di modeste dimensioni, circa 80 cm di altezza e 77 di larghezza. In primo piano, nella fascia inferiore, troviamo il Cristo e con la Madonna in trono attorniati da santi, angeli e due donatori. Ai piedi della scena, a sinistra, a mezzo busto, è stata raffigurata probabilmente santa Brigida di Svezia e, a destra, sempre a mezzo busto, papa Urbano V.

Al piano superiore Simone ha dipinto la scena della Crocifissione di Cristo tra i dolenti. Anche in questo caso una teoria di santi partecipa, in nicchie separate, all'episodio centrale drammatico della crocifissione. A sinistra si possono riconoscere santa Maria Maddalena, san Girolamo e sant'Agostino. Quest'ultimo santo è raffigurato secondo la tradizionale iconografia di vescovo e Dottore della Chiesa. E' vestito con i paramenti episcopali, in testa porta la mitra ed ha un atteggiamento pietoso e di preghiera.

 

 

 

Simone di Filippo Benvenuti, detto Simone dei Crocifissi

Nacque a Bologna verso il 1330 e morì nella medesima città nel 1399. Iniziò la sua attività verso la metà del Trecento, probabilmente dopo aver lavorato nella bottega di Vitale da Bologna. Fu un artista molto prolifico, il che è dovuto probabilmente alla sua longevità anagrafica e artistica. Non è da escludere che avesse una bottega molto efficiente capace di soddisfare le richieste di una committenza piuttosto ampia ed esigente. Il favore di cui godettero le sue opere non rispecchia la qualità di certa sua produzione artistica di bottega che si esprime a livello di modesto artigianato. Nella sua lunga attività carriera conobbe periodi di produzione anche di alta qualità che ci hanno lasciato alcune delle migliori testimonianze della pittura bolognese della seconda metà del Trecento.