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L'africa romana: Museo del Bardo a Tunisi

Oggetti religiosi dell'Hermaion in una ricostruzione archeologica

Oggetti religiosi dell'Hermaion in una ricostruzione archeologica

 

 

LA PREISTORIA

 

 

 

La preistoria tunisina, che va dal paleolitico inferiore (20000 a. C.) all’arrivo dei primi Fenici (1200 a. C.), è molto ricca di facies culturali di cui le antiche sono quelle scoperte a Sidi Zine e a Koum el-Majene a nord-est, a Ain Bimba, sulla costa di Kebili, nella regione di Nezfaoua, a Chott-el-Djerid e el-Guattar (Gafsa) nel sud-est, a Oued el-Akarit a sud-est.

Le testimonianze e i reperti scoperti in queste località preistoriche sono oggetti sia quotidiani che religiosi. In effetti a partire dal paleolitico medio oltre all’uso di strumenti litici come amigdale, punte, coltelli, lisciatoi, sono stati rinvenuti oggetti che evidenziano un senso religioso come quelli riportati alla luce a el-Guettar, dove esistette probabilmente il più antico santuario conosciuto del mondo antico, il cosiddetto Hermaïon di cui è stata fatta una ricostruzione al Bardo.

Il paleolitico superiore (35000-10000) annovera due importanti culture: la prima (35000-18000) è attestata sulle coste del nord e del nord-est, sulle coste di Gabes, a Gafsa e Redeyef. Questa cultura è nota come cultura ateriana. La seconda, detta cultura ibero-mauritana (18000-8000) è ben conosciuta sul litorale settentrionale del paese, particolarmente a Ouechtata e a Nefza, vicino a Tabarka. Si caratterizza rispetto alle altre per l’uso delle ossa nel confezionare strumenti. Più breve, ma certamente non meno importante, la civiltà capsiana (8000-4500), una facies così chiamata da Capsa, l’antico nome dell’odierna Gafsa, dove ne fu scoperto il primo esempio.

Raccoglitori, cacciatori e buongustai di lumache, i capsiani hanno lasciato, oltre a reperti litici, delle vestigia che rivelano dei gusti artistici. Spesso si trovano dei frammenti di uova forati e quindi incisi e dipinti per farne delle collane e parures.

Allo stesso modo si riscontra l’uso dell’ocra rossa per dipingere le pareti delle tombe. Poco più tardi, concluso questo periodo e l’intero neolitico, epoche di agricoltura e dell’arte del fuoco, la regione nord africana entrò nella storia verso il XII secolo a. C. quando i Fenici fondarono Utica.