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L'africa romana: Museo del Bardo a Tunisi

Divinità fluviale: mosaico del IV secolo proveniente da Hammamet

Divinità fluviale: mosaico del IV secolo proveniente da Hammamet

 

 

TRADIZIONI E CREDENZE POPOLARI

 

 

 

Per quanto antico, il sentimento e le credenze religiose non può essere sempre messo in luce. Ne abbiamo qualche testimonianza nel paleolitico all’Hermaion di El Guettar, un monumento di culto innalzato ai piedi di una sorgente che sgorgava perennemente. Anche l’uomo preistorico aveva una sua religiosità e una vita spirituale.

Oggi le sue credenze sono più conosciute: si manifestano nei riti funerari, nella pratica delle mutilazioni, degli oggetti profilattici, così come in altri segni delle prime civiltà iberomauritane, capsiane o neolitiche.

Con l’apporto di varie culture, la religiosità divenne complessa: all’alba della storia troviamo il culto di varie divinità, fra cui riconosciamo Sinifere, Mastiman, Gurzil, Ammon, riti, credenze, magie, feticismo, animismo, litolatria, dendrolatria, astrolatria, antropolatria, anche se non sempre è facile individuare in tante pratiche il vero senso religioso. La religione dei Berberi si modificò in conseguenza dei contatti con i popoli egiziano, fenicio e romano.

Tuttavia, per quanto adottate, le divinità straniere si amalgamarono a quelle locali: così Caelestis prese il posto di Tanit e Saturno fu identificato con Baal Hammon. La romanizzazione cambiò poco nella ritualità religiosa, al contrario il pantheon berbero si arricchì di nuove numerose divinità: Mercurio, Giove, Giunone, Minerva, Nettuno, Esculapio e altri.