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CICLo AGOSTINIANo a Cori

Agostino in cattedra sconfigge gli eretici

Agostino in cattedra sconfigge gli eretici

 

 

MAESTRO DI CORI

XVII secolo

Monastero di S. Oliva a Cori

 

Agostino combatte gli eretici e le eresie

 

 

 

Il pittore ha dipinto Agostino da vescovo, anche se si riconosce il mantello nero della cocolla dei monaci agostiniani. Con la mano destra indica un passo di un libro: uno dei tanti che scrisse a difesa della dottrina cattolica contro le eresie.

Ai suoi piedi giacciono alcune persone che rivolgono lo sguardo verso l'alto seguendo l'indicazione di Agostino: sono gli eretici sconfitti dalle argomentazioni del vescovo di Ippona.

La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dove Pelagio ed il suo discepolo Celestio si erano rifugiati dopo il sacco di Roma da parte di Alarico, era diventata il principale centro di diffusione del movimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i Pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina del peccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei Pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto a Diospolis in Palestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma; papa Zosimo, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i Pelagiani.

 

Questi errori ... cercavamo di confutarli ... allo scopo che anche Pelagio, venendone a conoscenza, li correggesse senza essere attaccato personalmente: in tal modo sarebbe stata eliminata la sua funesta dottrina e gli sarebbe stata risparmiata la confusione ... Furono pertanto inviati alla Sede Apostolica dai due Concili di Cartagine e di Milevi rapporti concernenti tale questione prima che arrivassero in mano nostra o nell'Africa i verbali del processo ecclesiastico in cui si afferma che Pelagio si sia giustificato davanti ai vescovi della Palestina.

AGOSTINO, Lettera 186, 2 a Paolino