Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Italia > Sansepolcro

CICLo AGOSTINIANo nel Chiostro di SanSepolcro

Vestizione di Agostino, lunetta del chiostro agostiniano di San Sepolcro

Vestizione di Agostino

 

 

MAESTRO DI SANSEPOLCRO

1650-1670

Chiostro del convento agostiniano di Sansepolcro

 

Vestizione di Agostino

 

 

 

Il dipinto riprende l'analogo soggetto nella stampa di Schelte ed è simile al dipinto che Guasparini affrescò a Cortona. La legenda esplicativa non è molto leggibile e recita attualmente: POSCIA CINTO DI DONI ... IN ... RISPLENDENTE .. [AVILLA] ANCO TRA ... [CANTA]...[ILLA]. Nelle stampa di Schelte invece veniva riportato: Lavacro salutari suscepto, Augustinus spem omnem quam habebat in saeculo dereliquit; mox nigro indutus cucullo a Simpliciano pellicea zona praecingitur Deique servus nuncupatur. Rispetto alla stampa di Schelte il pittore, come Guasparini nel ciclo di Cortona, ha eliminato un particolare della scena e cioè l'estasi di Ostia che in origine si trovava discosta dietro l'episodio della vestizione. Alla finestra che si apriva sul mare il pittore ha sostituito un grande tendaggio giallo e azzurro che ricorda la marina, Dopo il XIV secolo la scena della vestizione è stata molto cara agli Eremitani che la predilessero come un momento di identificazione per l'intero ordine. Agostino in ginocchio davanti all'altare è rivestito del saio da un frate che gli dona anche la cintura per affrancare l'abito ai fianchi. Sul lato destro un vescovo, forse Ambrogio, assiste alla scena della vestizione del santo con l'abito dei monaci eremitani.

 

2. 1. Subito nel più intimo del cuore abbandonò ogni speranza che aveva riposto nel mondo, senza più ricercare moglie né figli della carne né ricchezza, né onori mondani, ma deliberò di servire Dio insieme con i suoi, studiandosi di essere di quel gregge, cui il Signore si rivolge con queste parole: Non temete, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha voluto dare a voi il regno. Vendete ciò che possedete e fate elemosina: fatevi borse che non invecchiano, un tesoro che non viene meno nei cieli, ecc. (Lc. 12, 32 s.).

2. 2. Quel santo uomo desiderava fare anche quanto dice ancora il Signore: Se vuoi essere perfetto, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, e vieni, seguimi (Mt. 19, 21). Desiderava edificare sul fondamento della fede: non legna fieno e paglia, ma oro argento e pietre preziose (1 Cor. 3, 12).

POSSIDIO, Vita Augustini, 2, 1

 

 

PSEUDO AGOSTINO, Ad fratres in heremo, Sermo XXVII

 

PSEUDO AMBROGIO, Sermo de baptismo et conversione s. Augustini, 1623