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CICLo AGOSTINIANo di Chalma

Agostino in visita agli eremiti del monte Pisano

Agostino in visita agli eremiti del monte Pisano

 

 

PEDRO CALDERON

1729-1730

Chalma, Chiostro del convento di Nostro Signore Gesù Cristo e San Michele

 

Agostino in visita agli eremiti del monte Pisano

 

 

 

Questa scena è un particolare dell'episodio meglio conosciuto dell'incontro di Agostino con un Bambino in riva al mare su una spiaggia. L'episodio nel medioevo fu l'espressione simbolica della ricerca infruttuosa di Agostino del significato del mistero della Trinità. La struttura riprende integralmente la stampa di Schelte che a sua volta probabilmente riprese un analogo affresco nella chiesa di sant'Agostino a San Gimignano, dove Benozzo Gozzoli ha accostato la visita agli eremiti del Monte Pisano al suo incontro con il Bambino Gesù. Sulla destra in mezzo ad alberi rigogliosi Agostino conversa con due monaci vestiti da pellegrini come lui. In alto alla montagna si scorge l'eremo: a sinistra invece, alla foce di un torrente, Agostino avanza con un grosso libro sotto il braccio verso un bambino che gioca sulla spiaggia a versare l'acqua con una conchiglia.

 

L'episodio relativo al passaggio di Agostino dal monte Pisano descrive leggende medioevali riprese principalmente dai testi di Giordano di Sassonia, nella sua Vita Sancti Augustini (ms. di Parigi, Arsenale, 251), e da Enrico di Friemar nel suo De origine et progressu Ordinis fratrum heremitarum.

Si tramanda infatti che sant'Agostino abbia soggiornato presso questo eremo e presso quello di Rupecava per un lungo periodo, ed ammirato per lo spirito di queste comunità, le abbia prese come riferimento nello scrivere la regola per gli eremiti del suo ordine. Il Monte Pisano, noto anche con la forma plurale Monti Pisani (da non confondere con la denominazione omonima delle Colline pisane), è un sistema montuoso di modeste dimensioni, situato nella parte centro-nord della Toscana, e separa Pisa e Lucca. L'eremo o romitorio di Costa d'Acqua è uno dei più antichi eremi dei Monti Pisani ed è situato nei pressi di Calci. L'eremo fu prima dei Camaldolesi, poi degli Agostiniani di Pisa; è di piccole dimensioni, in stile romanico pisano, e presenta una sola navata, non ha abside.

Nel 1287 l'eremo passa agli Agostiniani del Romitorio di Agnano. Con un atto del 6 giugno, stipulato nel portico della chiesa di San Bernardo alla presenza di alcuni frati della Congregazione dei Camaldolesi, frate Salvi del Romitorio di Agnano costituisce Procuratori Generali dell'eremo fra' Giovanni di Cipriano, fra' Tommeo e fra' Michele.

Un documento del 1601 riporta che nella prima metà del 1100, San Guglielmo di Malavalle giunse all'eremo dopo aver vissuto presso l'Eremo di Santa Maria ad Martyres. San Guglielmo dimorò per diversi anni in una spelonca che si era costruito sul Monte Pruno, in penitenza e santità suscitando nei suoi compagni e discepoli grande ammirazione e devozione. Il borgo medievale di Cerasomma, deve probabilmente il nome alla cella dell'eremita Rustico ("Cella Somma" cella in alto, evolutosi in seguito in Cerasomma), ubicata presso l'antico romitorio agostiniano di S. Maria ad Martyres, chiamato anche "Lupocavo" o "Rupe Cava" nel quale secondo una leggenda locale avrebbero soggiornato S. Agostino e S. Guglielmo d'Aquitania.