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CICLo AGOSTINIANo di Johann Anwander a Munnerstadt

Traslazione delle reliquie di Agostino

Traslazione delle reliquie di Agostino

 

 

JOHANN ANWANDER

1760 circa

Munnerstadt, chiesa di sant'Agostino

 

Traslazione delle reliquie di Agostino

 

 

 

L'affresco ricorda l'episodio della traslazione del corpo di Agostino dalla Sardegna a Pavia. La scena è una personale rielaborazione del corteo che venne magistralmente inciso agli inizi del Seicento da Bolswert che vi applicò la seguente dicitura: S. corporis exuviae primum quidem ex Africa in Sardiniam a D. Fulgentio Ruspensium episcopo, dein a Luitprando Langobardorum rege ex ea insula Ticinum transferuntur.

In primo piano passa la bara di Agostino che è portata a braccia da vescovi. In  prima fila davanti al corteo funebre vediamo lo stesso re longobardo Liutprando riconoscibile per il mantello in ermellino e due paggi che gli reggono il mantello. Altri vescovi, monaci, fedeli accompagnano il feretro e danno vita a un grandioso assembramento, compatto e dignitosamente composto. Sullo sfondo si vede una grande città con una cinta muraria, chiese e una grande torre, forse un faro, che indica la città marinara di Genova, luogo in cui era approdata la nave dalla Sardegna.

 

Un lungo resoconto della traslazione delle spoglie del santo ci è noto da Beda il Venerabile (672-735), contemporaneo all'avvenimento. Nel IX secolo si trova un breve accenno nel Martirologio di Adone che fu composto a Lione prima dell'anno 859: "Hujus corpus venerabile primo de sua civitate propter barbaros Sardiniam translatum nuper a Luitprando rege, dato magno pretio, Ticinis relatum ... "

 

Un altro racconto dell'episodio è noto da Jacopo da Varagine:

Il re appena lo seppe si affrettò ad andare incontro alle reliquie e le ricevette con gioia e venerazione. Il giorno appresso non si riuscì a procedere fino a che il re non ebbe fatto il voto di innalzare una chiesa in onore di S. Agostino se le reliquie fossero giunte a Pavia. Fatto il voto si poté procedere con la massima facilità, ed il re, fedele sue promesse costruì in onore del santo una magnifica basilica, sul luogo stesso dove il miracolo era avvenuto. Lo stesso fatto accadde il giorno appresso a Casale, ed anche lì fu eretta una chiesa. Il re vedendo che il santo era desideroso che fossero erette delle chiese in suo onore, e d'altra parte temendo che egli volesse fermarsi in qualche città differente da quella che egli stesso aveva scelto, si affrettò a costruire una chiesa in ciascun dei luoghi dove, passando, il corpo soggiornava. Giunto finalmente a Pavia, lo fece riporre con gran venerazione nella chiesa di S. Pietro.

JACOPO DI VARAGINE, Legenda Aurea

 

PHILIPPE DE HARVENGT, Vita Augustini, 33

 

Liutprando sentendo che i Saraceni, devastata la Sardegna, infestavano anche quei luoghi ove un tempo, per salvarle dalla profanazione dei barbari, erano state trasportate e onorevolmente sepolte le ossa di sant'Agostino vescovo, mandò dei messi, e pagando una forte somma, le ottenne, le trasportò a Pavia e le ripose con l'onore dovuto a così grande padre. In questi giorni la città di Narni fu occupata dai Longobardi.

PAOLO DIACONO, Historia Langobardorum, VI, 48