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PITTORI: Luini Bernardino

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino e santa Margherita

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino e santa Margherita

 

 

LUINI BERNARDINO

1507

Parigi, Musée Jacquemart André

 

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino e santa Margherita

 

 

 

Il dipinto è attualmente localizzato a Parigi al Museo Jacquemart André. L'attribuzione dell'opera è già presente nel catalogo dell'abate Nicoletti (1872 n. 28) quando il quadro si trovava ancora nella collezione Manfrin a Venezia. Il dipinto probabilmente in origine si trovava a Treviso, nei cui paraggi, a sant'Antonio, i nobili Manfrin avevano fatto costruire una villa nel 1783 e dove essi avrebbero potuto rilevare qualche dipinto a causa delle soppressioni del 1794. La critica ha rilevato forti derivazioni dallo Zenale e da Bramantino, oltre a influssi della pittura veneta di terraferma , in particolare dalle opere trevigiane di Lorenzo Lotto e Cima da Conegliano. E' una tavola che misura cm 142 di altezza e altrettanti di larghezza. La scena raffigurata vede la Madonna in trono con Bambino in braccio ritto sulle gambe: attorno a loro fanno corona sant'Agostino a sinistra e santa Margherita a destra. Ai piedi del trono si notano due angioletti o putti con in mano degli strumenti musicali a fiato e percussione che stanno suonando.

Sant'Agostino, sulla sinistra, è stato raffigurato come un anziano vescovo dal viso autorevole con una folta barba bianca. Indossa un ricchissimo piviale, abbellito dalle immagini di santi. Con la mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la sinistra regge un voluminoso libro chiuso. Lo sfondo della scena è ricco di alberi di vario genere e di dirupi, che denotano un gusto ancora tipicamente quattrocentesco.

 

 

Bernardino Luini

Il suo vero cognome era de Scapis. Nacque verso il 1480 a Runo nel retroterra di Luino sul Lago Maggiore, figlio di Giovanni Donato di Bernardo de Scapis detto "Monlone". Fino al 1489 risedette a Dumenza, lavorando i campi. Bernardino arrivò a Milano con il padre nel 1500 ed è residente nella parrocchia di San Carpoforo. Lomazzo lo ritiene allievo del pittore Giovan Stefano Scotti, figlio di Gottardo Scotti attivo nel Duomo di Milano tra il 1485 e il 1520. Verso il 1520 sposò Margherita Lomazzo da cui ebbe quattro figli: Tobia, Evangelista, Giovan Pietro e Aurelio, questi ultimi due pittori. Compì la sua prima formazione artistica forse a Treviso dal 1504 al 1507, come è stato dedotto proprio dalla pala della Madonna col Bambino tra i santi Agostino, Margherita e due angeli proveniente dalla collezione Manfrin di Venezia, firmata Bernardinus Mediolanensis faciebat, che dimostra affinità stilistiche con la pittura di Gerolamo Dai Libri. Tale influenza si può avvertire anche nella Santa martire del 1510. A Treviso potrebbero averlo condotto i rapporti con lo scultore Pietro Lombardo da Carona, che lavorò al Duomo tra il 1485 e il 1506.

Rientrato a Milano dal Veneto nel 1509, si stabilì definitivamente in Lombardia dove iniziò una vastissima produzione di opere soprattutto a carattere religioso. Le richieste dei committenti lo portarono in giro per l'Italia . Si era fatto conoscere a Milano per la sua bravura nell'esprimere i soggetti religiosi e naturalmente la fama gli procurò nuove commesse. Fu senz'altro a Roma e Firenze dove ebbe modo di conoscere le opere di Raffaello, di cui coniugò alcuni elementi stilistici con moduli lombardi. Morì a Milano nel 1532.