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PITTORI: Paolo Caliari

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PAOLO CALIARI detto il VERONESE

1577

Venezia, chiesa di San Giacomo dall'Orio

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La sacrestia nuova della chiesa veneziana di san Giacomo dall'Orio fu realizzata nel 1903, dove sorgeva la cinquecentesca Scuola di San Giacomo. La ristrutturazione faceva parte della campagna di lavori che fu avviata dopo il crollo, l'anno precedente, del campanile di san Marco e che interessò tutti gli edifici ecclesiastici veneziani in cattive condizioni. Il soffitto ospita l'opera, dipinta a olio su tela, che i confratelli della Scuola del Santissimo Sacramento commissionarono a Paolo Veronese nel 1577. Nell'ovale centrale è raffigurata la Fede con lo Spirito Santo mentre nei quattro tondi posti negli angoli sono raffigurati a mezzo busto i quattro Dottori della Chiesa occidentale, san Gregorio Magno, san Girolamo, sant'Ambrogio e sant'Agostino. Nella sacrestia nuova si possono ammirare oltre allo splendido soffitto a comparti decorato da Paolo Veronese varie opere tra le migliori di Francesco Bassano.

 

San Giacomo dall'Orio, la cui fondazione risale al IX° secolo, è una delle chiese più antiche di Venezia. Il suo aspetto attuale a croce latina con tre navate e transetto è il risultato degli interventi che dal 1225 si sono succeduti nel corso del Quattrocento e del Cinquecento. Al 1225 risale la presenza di alcuni elementi bizantini portati dall'Oriente al ritorno dalla quarta crociata, come la famosa colonna di marmo verde con capitello ionico. Il sistema di absidi direzionati verso il campo risalgono al Quattrocento. Nella chiesa sono esposti alcuni capolavori della pittura rinascimentale eziana, come la pala dell'altare maggiore che raffigura la Vergine con il Bambino tra Apostoli e Santi dipinta da Lorenzo Lotto nel 1546. Nella sacrestia vecchia si possono ammirare alcune tra le migliori opere di Jacopo Palma il Giovane tra cui la Pala col Parroco da Ponte (1575-1581), dal forte registro tizianesco.

 

 

Paolo Caliari

Paolo Caliari è meglio noto come "Veronese" termine questo che indica la sua città di origine, Verona, anche gran parte della sua carriera artistica si espresse a Venezia. Figlio di un Gabriele scalpellino, già nel 1541 era discepolo e aiuto pittore di Antonio Badile. Al 1548 risale la sua prima opera di un certo impegno nota come Pala Bevilacqua-Lazise. A cavallo della prima metà del Cinquecento Veronese lavorò dapprima a Castelfranco per i nobili Soranzo (1551) e successivamente per il cardinale Ercole Gonzaga a Mantova (1552). Esaurite le commesse si trasferì subito a Venezia dove prestò la sua opera per il Palazzo Ducale (1553). Ritornò nella città natale per un breve periodo di pochi anni e infine nel 1556 si trasferì definitivamente a Venezia, dove partecipò alla decorazione del soffitto della Biblioteca Marciana.

A Venezia rimase fino alla morte, anche se accettò vari incarichi fuori città (Villa Barbaro a Maser, 1561, pale per Padova, Verona, Vicenza). Nel 1566 aveva sposato Elena Badile, figlia di Antonio, da cui ebbe, tra i numerosi figli, Gabriele (nato nel 1568) e Carletto (1570-1596) che con il fratello Benedetto furono i suoi principali collaboratori nella bottega di famiglia.