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PITTORI: Lobin Julien Léopold

Estasi di Ostia

Estasi di Ostia

 

 

LOBIN JULIEN LEOPOLD

1859-1873

Montargis, chiesa della Maddalena

 

Estasi di Ostia

 

 

 

La vetrata, assai vivace nella coloritura, ci offre una rappresentazione dell'estasi di Ostia, narrata nel IX libro delle Confessioni. L'impostazione della scena richiama l'analoga e celeberrima opera di Scheffer con qualche variante soprattutto rispetto all'orizzonte in cui si muovono i due personaggi. Lobin ha immaginato che l'episodio si sia svolto di notte rischiarata dalla presenza di stelle luminose che garantiscono un bel chiarore al paesaggio.

Sullo sfondo si nota il mare con una grande spiaggia al cui limite si intravede una montagna. Il balcone, dove si trovano Agostino e Monica, è incastonato in una spettacolare scenografia di antiche architetture, su cui si aggrovigliano piante verdeggianti. La scena è focalizzata sui due personaggi: Monica alza la mano destra e volge lo sguardo verso l'alto nella sua ricerca di raggiungere l'eterna beatitudine. Agostino ai suoi piedi con il braccio destro appoggiato ad una sua gamba, la osserva silenzioso e premuroso, quasi seguendo e accompagnando il suo percorso spirituale.

Con la mano sinistra il santo tiene fermo su una panca un rotolo di carta su cui sono scritte parole o frasi che li hanno indotti all'ascesa spirituale. Entrambi portano in testa il nimbo dei santi ed entrambi hanno un volto decisamente giovanile, quasi fossero trasfigurati.

 

La chiesa Sainte-Marie-Madeleine di Montargis dove si trova la vetrata è una chiesa parrocchiale. Il primo edificato, una cappella, risale al 1183, cui sono seguite varie modifiche e ampliamenti nel Cinquecento e nel Seicento.

All'inizio del XIII secolo fu ampliata con una navata principale per le monache. Nel 1377 divenne chiesa parrocchiale, quando fu ulteriormente ampliata con un coro e un transetto. Dopo il 1465 furono eretti quattro altari laterali nelle navate che erano state ampliate. Nel 1525 la chiesa fu bruciata e semidistrutta da una banda di predoni si stabilì vicino a Montargis. L'anno seguente il re garantì un aiuto finanziario per la ricostruzione della chiesa, che durò quasi un secolo. Il coro venne ricostruito sul tipo della chiesa ad aula con un'altezza di 23 m e fu ultimato nel 1618. Intorno al 1735 furono ricostruite alcune cappelle laterali. Il campanile crollò nel 1656 e con la Rivoluzione, nel 1794, la chiesa divenne tempio dedicato alla "dea Ragione". Ritornò ad una funzione religiosa con l'avvento dell'Impero. Nel 1859 il sacerdote Alfred Chauvet trasformò la chiesa stravolgendone l'architettura. Il campanile fu rialzato con un castello di quattro nuove campane, le pareti furono dipinte e furono realizzate vetrate colorate. Nel deambulatorio, la cappella santa Monica e la cappella san Vincenzo furono restaurate dal 2010 al 2013.

La cappella di santa Monica presenta sulla volta i resti di un quadrifoglio e dipinti che mostrano la testa di un bue e gli artigli di un'aquila. Tre delle pareti sono decorate con un unico motivo a pellicano. La chiesa è costruita con icnografia a pianta a croce e si sviluppa con tre navate e cappelle laterali.

Delle 42 vetrate visibili nella chiesa, 34 sono dovute alla bottega di Lobin che le realizzò tra il 1859 e il 1873. La mano dello stesso artista ha garantito una notevole unità di colori e forme, costituendo uno degli insiemi più completi di opere dei maestri vetrai francesi del XIX secolo. Tra queste vetrata c'è l'unica che in Franciarappresenta giapponesi convertiti, a ricordo della evangelizzazione del Giappone da parte di San Francesco Saverio. Un'altra vetrata rappresenta la lotta del cane di Montargis per vendicare la morte del suo padrone Aubry de Montdidier. Sono inoltre raffigurati gli stemmi delle grandi famiglie dei donatori locali e i principali eventi storici accaduti nella regione. Troviamo ad esempio le scene che raffigurano "L'abate Bouloy nato a Montargis muore vittima della sua devozione alla sua parrocchia di Oussoy durante il colera del 1854" o quella recante un cartiglio con la scritta "Gli inglesi sconfitti a Montargis 1427". La vetrata di San Pietro ha nella sua parte inferiore una rappresentazione della chiesa stessa, e una vetrata di Santa Maddalena presenta una rappresentazione del "castello di Montargis le Franc".

 

 

 

Lobin Julien Léopold

Julien Léopold Lobin è nato a Loches nel 1814. Pittore e artista di vetrate è il padre di Lucien Léopold Lobin, altro importante pittore di vetrate che rilevò l'azienda paterna alla morte del genitore nel 1864. Julien Léopold Lobin iniziò la sua attività nel 1838 quando entrò nella bottega di Charles de Steuben. Lavorò a Roma nel 1841 dove dipinse il quadro "Una famiglia di pifferari a riposo", che presentò al salone del 1842. Lobin nel 1848 aprì una propria bottega a Tours, dove ha realizzato vetrate per più di 650 chiese in 16 anni di attività.

Lucien Léopold Lobin nato nel 1837, dopo la morte del padre gestì con grande successo la bottega fino alla sua morte nel 1892. L'atelier fu poi rilevato dal cognato Joseph Prosper Florence ma gradualmente decadde e infine fu chiuso nel 1905.