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PITTORI: Villiet Jospeh

Agostino monaco

Agostino monaco

 

 

VILLIET JOSEPH

1860

Bordeaux, chiesa di san Pietro

 

Agostino monaco

 

 

 

In questa vetrata di fine ottocento presente nella chiesa di san Pietro a Bordeaux Agostino è raffigurato a figura intera in vesti monacali.

La chiesa di san Pietro fu costruita vicino alla Devèze, non lontano dalla sua confluenza con la Garonna presso il porto gallo-romano. Probabilmente aveva funzione di chiesa portuale tanto che Gregorio di Tour la cita nell'episodio miracoloso dell'apparizione di Santo Stefano nelle acque della Garonna. L'evento sarebbe accaduto durante l'episcopato di Bertechramnus (540-623). Gregorio parla di "un altare rialzato che domina una cripta con una porta avente il suo altare con reliquie di santi ... basilica di porto". Nel corso del Medioevo dopo l'interramento del corso del Devèze, il quartiere si ampliò e la presenza del castello ducale dell'Ombière lo elevò a luogo centrale della città medievale.

Una bolla di Alessandro III del 1173 pose la chiesa alle dipendenze del capitolo di Sant'Andrea. A partire dal 1358 si procedette alla ricostruzione dell'edificio i cui lavori si conclusero alla fine del XV secolo. Nel 1882 la chiesa venne nuovamente ristrutturata ma ha conservato il portale originale, in stile gotico fiammeggiante, la porta sud e il coro. Al centro del coro una vetrata, realizzata da Joseph Villiet intorno al 1860, raffigura una regina bianca con due schiavi neri incatenati ai suoi piedi.

La vetrata con la raffigurazione di Agostino, la cui identità è definita dalla scritta in pedice, mostra il santo in abiti monacali con una croce nella mano destra. Con la sinistra accenna una benedizione. Un largo ed ampio mantello scuro gli cade dalle spalle e sul petto, ma non corrisponde all'abituale tonaca che indossano i monaci agostiniani.

Il volto del santo ha un aspetto ancora giovanile con una folta barba rossastra che si fonde con l'incarnato del viso, il cui sguardo guarda profondamente verso l'alto con un'espressione meditativa ed estatica. La testa è rasata come è abitudine dei monaci ed è avvolta da un prezioso nimbo dai colori smaglianti che accentuano il profilo del volto del santo.

 

 

Joseph Villiet

Questo maestro vetraio ottocentesco nacque a Ebreuil nel 1823 e morì a Bordeaux nel 1877. Suo padre Amable Villiet era segretario generale della sottoprefettura di Gannat nel 1827. Dopo gli studi presso il collegio Gannat, nel 1841 decise di dedicarsi alla pittura e alla vetraria entrando nello studio di Émile Thibaud e Etienne Thevenot a Clermont-Ferrand. Nel 1842, Émile Thibaud gli chiese di realizzare le vetrate della chiesa di Gannat e nel 1844 gli affidò la direzione del suo studio a Lione e Bourges. Villiet produsse le vetrate della cattedrale di sant'Andrea Bordeaux dove conobbe l'arcivescovo Ferdinand-François-Auguste Donnet. Dopo il matrimonio, nel 1851 di dedica alla produzione di vetri dipinti e tra il 1852 e il 1860 lavora in 150 chiese e cappelle nel sud-ovest. Tra il 1857 e il 1860 lavora a ben 70 vetrate per la Cattedrale di Bazas dedicata a san Giovanni Battista. Come molti artisti del vetro colorato del suo tempo, Joseph Villiet si ispirò ai temi popolari diffusi dalle incisioni di Johann Friedrich Overbeck (1789-1869) o Julius Schnorr von Carolsfeld (1794-1872). Alla sua morte, uno dei suoi studenti e suo collaboratore, Henry Feur, gli succedette nella conduzione della bottega.