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PITTORI: Giovanni di Paolo

Sant'Agostino e la Rosa Candida dantesca

Sant'Agostino e la Rosa Candida dantesca

 

 

GIOVANNI DI PAOLO

1475-1480

Londra, British Museum, miniatura Divina Commedia

 

Sant'Agostino e la Rosa Candida

 

 

 

La originalità e la capacità di Giovanni di Paolo nel descrivere le scene narrative sono piuttosto evidenti nelle miniature che eseguì nel secondo periodo della sua carriera artistica. Le miniature, dalla forma oblunga, furono elegantemente disegnate e colorate nel codice del Paradiso e si distinguono tra le illustrazioni della Divina Commedia per le figure raffinatamente eteree di Dante e Beatrice nonchè per i gesti delicati e protettivi della donna. Nella scena raffigurata Di Paolo presenta la disposizione dei santi nella Candida Rosa che viene presentata da san Bernardo nella sua qualità di maestro. Ai piedi di Maria si trova Eva, colei che provocò all'umanità l'afflizione del peccato originale. Sul terzo ordine di gradini siedono Rachele e Beatrice. Dalla parte opposta della Rosa, allo stesso livello di Maria, vediamo a partire dall'alto san Giovanni Battista, il più grande tra i nati da donna, descritto qui come ricolmo di Spirito Santo. Sul secondo e sul terzo gradino si trovano rispettivamente san Francesco e san Benedetto: il primo è descritto nel canto XI, il secondo nel canto XXII (multiplo di undici), collocati rispettivamente a conclusione della prima e della seconda parte del Paradiso.

La loro disposizione nella Candida Rosa è un'ulteriore conferma dell'importanza notevole che Dante attribuisce a questi due religiosi. In quarta posizione incontriamo sant'Agostino, raffigurato come vescovo, con tutti i suoi attributi episcopali. Sotto il piviale si nota agevolmente la nera tonaca dei monaci che seguono la sua regola. Questa collocazione attesta che, anche se Agostino non è un personaggio che dialoga con Dante viator, ha comunque un ruolo importante nella formazione culturale e religiosa del Sommo poeta.

 

 

 

Giovanni di Paolo di Grazia

Nasce a Siena nel 1398 dove ha principalmente lavorato. Apprendista nella bottega di Taddeo di Bartolo, divenne un prolifico pittore e miniaturista, tra cui i testi di Dante Alighieri. Le sue prime opere risentono dell'influenza dei maestri senesi, come Pietro Lorenzetti, ma nella maturità il suo stile diventa più personale e rielabora le novità artistiche del gotico internazionale. Dotato di forte temperamento e notevole sensibilità, Giovanni di Paolo si esprime come paesista e narratore fascinoso, spesso perduto di un suo gusto fantastico.

Di lui si conoscono varie opere con soggetto Agostino e alcuni tratti della sua vita, oggi disperse in tutto il mondo.

Nella Pinacoteca di Siena si conservano molte delle sue opere, tra cui spiccano la Madonna dell'Umiltà (1445 ca.) e il Giudizio universale (1460-1465).